Ha ragione Locatelli sulla voglia di vincere (ora gliela farà pagare?). Il primo obiettivo stagionale è fallito. Il trapianto di Dna non è riuscito, urge scossa anche societaria

Caro Thiago Motta, ha vinto il derby d’Italia e gliene siamo grati ma non è sufficiente. La sconfitta con il Psv è pesante. Nella doppia sfida gli olandesi hanno meritato e ha ragione Manuel Locatelli, il capitano (finalmente lo ha scelto o adesso gliela farà pagare?) quando ammette davanti ai microfoni che “il Psv ha voluto la vittoria più di no”. Prima di qualsiasi analisi sulla formazione iniziale, più che discutibile, prima di qualsiasi ragionamento sui cambi, poco chiari, la valutazione va fatta sull’atteggiamento. E l’atteggiamento deve essere trasmesso dalla guida tecnica, da chi dovrebbe infondere sicurezze a una squadra giovane, senza top player ad eccezione di un paio, e con una società che è stata capace di snaturare un dna di autorevolezza e di vittorie.
Primo obiettivo stagionale fallito, segue la pesante uscita in Supercoppa italiana. Qui, caro Thiago, illustri predecessori sono stati accompagnati alla porta anche dopo la vittoria dello scudetto. Più di qualcosa non torna, allora.
Caro Thiago Motta, tante responsabilità sono sue
Difficile oggi poter dire, c’è ancora il campionato e c’è ancora la Coppa Italia. Perché la vetta della classifica è lontana dieci punti e la Coppa Italia può essere solo considerata una ciliegina.
Marcello Lippi, il mitico “Lippi”, incalzato sulle sue performance ha risposto così a Ciro Ferrara: “Motta? Non mi entusiasma”. L’allenatore di Viareggio avrebbe preferito altro alla guida della Vecchia Signora, lasciando intendere che l’ideale in questo contesto sarebbe stato Antonio Conte, bianconero fino al modello.
È arrivato il momento di tirare le somme. È evidente che tutte le responsabilità non siano sue, caro Motta. Ma tante sì. In sintesi, non è l’allenatore giusto per questa Juventus. Come del resto fin qui non ha brillato Cristiano Giuntoli. Per non parlare dei vertici societari. Perché ieri sera dopo la sonante sconfitta nessuno si è presentato davanti ai microfoni? Serve altro per ricostruire questa squadra. E serve soprattutto una proprietà juventina finoallafine. Il tempo è scaduto. Urge una scossa. E perché no, un Andrea Agnelli.