Il Milan gli ha sempre perdonato tutti i capricci ma dopo ieri sera è difficile che rimanga. Dovrebbe essere uno dei leader e invece continua ad avere un atteggiamento inaccettabile
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So Foot piuttosto sconsolato nei confronti di Theo Hernandez che ieri sera ha praticamente firmato la sua cessione dal Milan. Eppure “due anni fa, per la precisione il 14 febbraio 2023, il Milan ha offerto una grande prestazione proprio a San Siro contro il Tottenham (1-0) negli ottavi di finale di Champions League“. In quella partita, Theo lasciò il segno. “All’epoca il terzino sinistro francese godeva di grande stima nel Milan, essendo diventato uno dei leader a tutti i livelli di una squadra che cavalcava l’onda dello scudetto vinto pochi mesi prima. Un giocatore dal carattere forte, al quale però viene perdonato tutto, perfino i capricci“.
So Foot lo definisce le vide en rose, il vuoto in rosa, facendo il verso a la vie en rose.
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Theo Hernandez precipita in maniera inesorabile verso gli inferi
Capriccio dopo capriccio si arriva al 14 febbraio 2025 e “Theo Hernandez è irriconoscibile. La sua discesa agli inferi continua settimana dopo settimana, tra prestazioni deludenti e atteggiamenti deplorevoli. Un calo di forma segnato dalla perdita della fascia di capitano e da una posizione da titolare non più del tutto indiscutibile“.
Poteva rifarsi in Champions. “Cosa c’è di meglio di una partita di ritorno degli spareggi di Champions League in casa contro il Feyenoord, eh? Eppure niente da fare. Un fallimento totale“.
Già nei primi minuti del secondo tempo combina la prima frittata. “Tira volgarmente la maglia del volteggiante Hadj Moussa, nel cerchio di centrocampo. Un fallo punito con il cartellino giallo, che già era sinonimo di squalifica in caso di passaggio agli ottavi per il terzino rossonero“. Però non si è fermato, Theo, e “ha deciso di lasciare il segno nella serata nel modo peggiore possibile, tuffandosi in area nella ripresa. Una simulazione volgare. Il signor Marciniak non ha esitato e gli ha mostrato il cartellino rosso“. Il resto è storia: il Milan inizia a difendere, subisce il pareggio olandese, che decreta l’eliminazione .
Due “errori” evitabili e difficilmente perdonabili a un Theo Hernandez che dovrebbe essere uno dei leader di questa squadra. Un atteggiamento inaccettabile per un giocatore del suo calibro.