1-1 col Feyenoord e addio Champions. Theo si fa espellere per simulazione e gli olandesi pareggiano. Ora si aprirà il processo: più a Zlatan che a Conceiçao
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Theo Hernandez si fa espellere e certifica il fallimento di Ibrahimovic al Milan
Il Milan va a casa. Pareggia 1-1 col Feyenoord e non riesce quindi a rimontare il gol subito all’andata. Male, molto male per i rossoneri di Conceiçao. Ma chi perde più di tutti è Zlatan Ibrahimovic che è l’uomo vetrina del Milan, colui il quale premi i tasti nella sala dei bottoni.
Protagonista in negativo della serata è senza dubbio Theo Hernandez che si fa espellere a inizio ripresa, col Milan in vantaggio per 1-0 grazie al gol dell’ex Gimenez. Il messicano è stato un grande acquisto. Il Milan ha finalmente un centravanti. I rossoneri hanno giocato un ottimo primo tempo ma ornamentale. Non sono stati concreti. E l’hanno pagata col secondo giallo a Theo che si è beccato la seconda ammonizione per simulazione. Al 73esimo il pareggio di Carranza di testa.
Adesso si aprirà il processo a Ibrahimovic. Il Milan si è affidato a lui, la sua gestione fin qui è fallimentare. Due allenatori (uno l’antitesi dell’altro). Fuori dalla Champions. Un mercato di gennaio di assoluta riparazione, mercato in sé buono con Gimenez, Joao Felix e Kyle Walker. Ma le squadre non sono album delle figurine. E infine settimo posto in campionato. Resta la Supercoppa d’Italia vinta. Il Milan resta comunque in lotta per il quarto posto. Ora dovrà dedicarsi solo al campionato.
Vale sempre la pena ricordare il no di Ibrahimovic a Conte al Milan e non smetteremo mai di ringraziarlo.
«Abbiamo studiato il tipo di allenatore da scegliere, l’approccio, il tipo di gioco. Fonseca ci ha convinto, è ambizioso, ha voglia di fare bene e migliorare. Il Milan ha un allenatore, non un manager: è diverso. Con tutto il rispetto per un grande allenatore. non era quello che cercavamo. Perché non lo abbiamo scelto? Perché con i criteri che avevamo il nome di Conte non è uscito. Dipende che materiale hai e che materiale vuoi dare all’allenatore».