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Zeman ricoverato in terapia intensiva neurologica al Policlinico Gemelli

Ancora paura per il 77enne boemo, avrebbe segnali di disartria (perdita della capacità di articolare le parole in maniera normale) e ipostenia all’arto inferiore destro

Zeman ricoverato in terapia intensiva neurologica al Policlinico Gemelli
foto Giuseppe Celeste/Image Sport nella foto: Zdenek Zeman

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello sport, ancora paura per Zdenek Zeman. “L’ex tecnico di Roma e Lazio questa mattina è entrato in codice rosso al Policlinico Gemelli e in questo momento si trova ricoverato in terapia intensiva neurologica non troppo lontano da dove è ricoverato Papa Francesco. Il boemo, 77 anni, avrebbe presentato segnali di disartria (la perdita della capacità di articolare le parole in maniera normale) e ipostenia all’arto inferiore destro. Già da alcuni giorni Zeman aveva accusato una forte sindrome influenzale che aveva acceso il campanello d’allarme della famiglia. Stamattina il ricovero a cui seguiranno altri esami approfonditi in queste ore“.

Già ad ottobre dello scorso anno l’allenatore aveva subito un attacco ischemico e sei mesi prima era stato costretto a lasciare la panchina del Pescara per problemi al cuore. Allora gli furono impiantati quattro bypass in due ore di intervento.

Visto il quadro delicato del 77enne, le sue condizioni restano gravi. Al momento Zeman non sembra in pericolo di vita.

Sabatini: «Zeman, i suoi silenzi dovuti al fatto che non ha tanto da dire»

Secondo stralcio della bombastica intervista del Corriere della Sera a Walter Sabatini. Nel primo stralcio il racconto del suo incontro con Dio.

Con Zeman un giorno vi chiarirete?
Sabatini: «So che è stato male e gli mando un abbraccio. Però non c’è tanto da chiarire. È stata una delusione capire che avevo ragione: i suoi famosi silenzi sono dovuti al fatto che non ha molto da dire. Gli facevo domande sui carrarmati a Praga nel 1968 per capire lo stato d’animo di un Paese: zero. Ma come allenatore, alcune cose che gli ho visto fare sono di alto livello. I risultati con lui erano altalenanti ma si è visto il miglioramento netto di giovani che ha avuto il coraggio di far giocare, costruendo il presupposto per notevoli plusvalenze come Lamela e Marquinhos».

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