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Allegri è pronto a dire sì al Milan “senza il minimo indugio” (Gazzetta)

Allegri “considera la rosa rossonera già importante e con alternative di spessore. Non ci sarebbe bisogno di una rifondazione”.

Allegri è pronto a dire sì al Milan “senza il minimo indugio” (Gazzetta)
Juventus' Italian coach Massimiliano Allegri is pictured before the Italian Serie A football match between Juventus and Napoli, at The Allianz Stadium, in Turin on December 8, 2023. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Il nome di Massimiliano Allegri è accostato al Milan già da un po’ di tempo e con una certa insistenza. Questa mattina la Gazzetta dello Sport scrive che anche al tecnico ex Juve farebbe piacere tornare in una grande piazza italiana come il Milan. Tra l’altro Allegri ha conquistato con il Milan l’ultimo scudetto dell’era Berlusconi.

Ad Allegri la rosa del Milan piace

Sulla Gazzetta dello Sport si legge:

Massimiliano Allegri da tempo ha chiaro in mente cosa vuole: guidare un altro top club europeo. Meglio se in Italia. E intende farlo da inizio stagione per poter pianificare bene la ripartenza. Anche per questo motivo negli scorsi mesi non sono decollate le trattative con la Roma e con il West Ham. Adesso per lui c’è la possibilità concreta di sedersi sulla panchina del Milan.

Max è molto allettato da questa prospettiva e al Diavolo è pronto a dire di sì, senza il minimo indugio. Non ha paura che il ritorno in una piazza dove è già stato sia amaro come successo in occasione del matrimonio bis con la Juventus. E alla base della sua convinzione ci sono vari fattori.

Allegri “considera la rosa rossonera già importante e con alternative di spessore. Qualcosa dal mercato naturalmente chiederebbe, ma non ci sarebbe bisogno di una rifondazione”.

Il Milan dice addio al circo, ora vuole vincere  (Gazzetta)

Per il Milan la prossima stagione è già cominciata. Ad annunciarla è la Gazzetta dello Sport che scrive del progetto Allegri. Al Milan si sono stufati di rincorrere lo spettacolo e menate simili, come accaduto con l’ingaggio di Fonseca. Gli americano vogliono risultati. È quanto emerso dall’incontro a New York tra il numero uno di RedBird, Gerry Cardinale, e l’amministratore delegato Giorgio Furlani.

Scrive la Gazzetta:

un summit nel quale sono state gettate le basi del nuovo Milan.

Serviva un allenatore vincente, un conoscitore del campionato e dell’alta classifica. Perché Pioli aveva festeggiato uno scudetto e centrato una semifinale di Champions. C’era bisogno di qualcuno che avesse un appeal e capacità (sulla carta) maggiori rispetto al tecnico di Parma. Come Antonio Conte, che non a caso ha rivitalizzato il Napoli, o come Massimiliano Allegri, che è ancora libero dopo l’anno sabbatico successivo all’addio alla Juventus. E adesso che c’è da sostituire Conceiçao e Max è libero, l’errore del 2024 non sarà ripetuto. Cardinale e i suoi manager hanno capito la lezione. 

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