In conferenza: «Esistono due tipi di giocatori: o quelli che corrono, o che fanno la differenza. Rispetto molto Simeone, mi piace il modo in cui legge le partite».
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Il tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti in conferenza stampa alla vigilia del derby di Champions contro l’Atletico, valido per l’andata degli ottavi di finale.
Ancelotti: «I calciatori concentrati sulla qualità del gioco hanno più difficoltà, si concentrano meno sul sacrificio»
Quale Real Madrid vuoi vedere domani?
Ancelotti: «Abbiamo un buon ricordo della partita contro il City. E’ stata una serata speciale e vogliamo ripetere questo tipo di match».
Senti il bisogno che domani, oltre a vincere, devi farlo con grande vantaggio?
«Non ci abbiamo pensato. Sarebbe impossibile. E’ una partita che poi si deciderà nel match di ritorno. L’obiettivo di domani è giocare bene e prendere un vantaggio. La partita è equilibrata e competitiva, ma non possiamo pensare di prendere un grande vantaggio domani. L’Atletico è forte».
Come sta Valverde?
Ancelotti: «Ieri si è allenato individualmente, aveva buone sensazioni. Oggi si allenerà con la squadra e dopo l’allenamento prenderemo la decisione di farlo giocare o meno».
La sconfitta contro il Betis:
«E’ mancato l’atteggiamento giusto contro il Betis. Spero sia stato un caso isolato».
Senza Ceballos, Bellingham, Modric e Brahim?
«Penso che non cambierà la nostra idea di gioco. Dobbiamo tener conto che i giocatori che hanno riposato potrebbero avere un’opportunità domani: Asencio, Camavinga… Non abbiamo intenzione di rafforzare il centrocampo o rimuovere un attaccante. Dobbiamo mantenere la stessa idea di gioco».
Griezmann e Mbappé sono tra i migliori al mondo per te? Cosa ti piace di loro?
«Sono tra i migliori, sì. Di Griezmann mi piace il controllo del gioco, è raro che sbagli dei passaggi. E Kylian ha la qualità di un vero attaccante».
Come hai intenzione di affrontare questo match e le differenze con le tattiche contro il City?
«Dobbiamo tenere conto della differenza tra i due club avversari. L’Atletico è una squadra più verticale da cui puoi subire più contropiedi. Ma non voglio cambiare il nostro stile, la nostra mentalità o il nostro approccio».
Perché i calciatori d’élite a volte non hanno sacrificio e impegno? È successo anche ai tuoi tempi?
«È difficile confrontare due epoche diverse. C’erano giocatori più concentrati sulla qualità che sull’impegno e sul sacrificio. Chi ha qualità, ha difficoltà. Per chiarire, ci sono due tipi di giocatori: quelli che corrono e quelli che fanno la differenza, in mezzo non puoi starci. O corri, o fai la differenza».
Il Real Madrid ha una squadra sufficiente per le tre competizioni?
«Abbiamo avuto infortuni molto gravi. Questo influisce su una stagione, ovviamente, ma dalle difficoltà è venuto fuori un ottimo giocatore che ci sta aiutando molto come Raúl Asencio. A volte gli infortuni sono un’opportunità per vedere il carattere della squadra e dei nuovi giocatori. La verità è che è un calendario molto impegnativo fisicamente per i calciatori.»
Qual è il tuo primo ricordo del Cholo Simeone?
«Quando era calciatore, segnò in uno Juventus-Lazio in campionato. La Lazio vinse poi lo scudetto, credo fosse l’anno 2000. Come allenatore lo rispetto molto. E’ un grande allenatore. Ha fatto molto bene all’Atletico, lo ha portato ai massimi livelli in Europa. Mi piace il modo in cui legge le partite, il modo in cui mette la squadra in campo, la strategia, l’impegno che la squadra ha in difesa. Mi piace molto.»
Qual è la differenza con gli altri derby?
«Il derby è sempre lo stesso: una partita speciale in termini di emozioni e pressione. L’Atletico sta facendo un’ottima stagione. Nell’ultimo derby abbiamo fatto molto male nel primo tempo e molto bene nel secondo. Dobbiamo pensare a giocare come nel secondo tempo. Non è molto complicato».