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Per il Bayern, la prima regola della medicina è che ha sempre ragione il Bayern (Süddeutsche)

Il quotidiano tedesco sul caso Davies. “Se consulti quattro dottori, avrai cinque opinioni diverse. Il giocatore potrebbe non aver ottenuto cure ottimali, ma non tutte le rotture del crociato sono uguali”

Per il Bayern, la prima regola della medicina è che ha sempre ragione il Bayern (Süddeutsche)
Bayern Munich's Canadian midfielder #19 Alphonso Davies celebrates scoring his team's first goal during the UEFA Champions League semi final second leg football match between Real Madrid CF and FC Bayern Munich at the Santiago Bernabeu stadium in Madrid on May 8, 2024. (Photo by OSCAR DEL POZO / AFP)

La Süddeutsche si concentra sul caso Davies: il Bayern Monaco continua a voler intraprendere un’azione legale contro la Federazione canadese, imputata come prima responsabile dell’utilizzo di Alphonso Davies in una gara contro gli Usa (poi vinta per 2-1) dichiarata “inutilmente rischiosa” a causa delle condizioni già precarie del terzino sinistro dei bavaresi, che avrebbe poi portato alla rottura del legamento crociato per il calciatore (con danni evidenti recati alla rosa del Bayern, che sfiderà l’Inter ai Quarti di Champions a metà aprile ndr). Il quotidiano tedesco analizza però la liceità della causa che vorrebbe portare avanti lo storico club di Bundesliga.

È davvero lecita la protesta del Bayern per l’infortunio a Davies? (Süddeutsche)

Analizza così il fatto la Suddeutsche:

«Mandare il giocatore infortunato su un volo intercontinentale di dodici ore senza un esame medico approfondito è, a nostro avviso, gravemente negligente e una chiara violazione del dovere di diligenza medica», ha detto con rabbia il tecnico del Bayern. Soprattutto perché in California c’è un’alta densità di scanner per la risonanza magnetica, come hanno scoperto gli osservatori dell’Fcb. Regola numero due della medicina sportiva: tradizionalmente, i dettagli dei bollettini medici degli atleti d’élite vengono raramente divulgati.

In caso di rottura del legamento crociato (quasi sempre è interessato il legamento anteriore) può verificarsi un trauma accompagnato da versamento articolare. Può farlo, ma non è obbligatorio. Se si accumula del liquido nell’articolazione, il ginocchio si gonfia e può aumentare anche il rischio di trombosi. Se un coagulo di sangue si stacca, può provocare un’embolia potenzialmente letale, soprattutto durante un volo a lungo raggio”

La questione, spiega la Süddeutsche, non è soltanto quindi di natura medica, ma riguarda anche il principio secondo cui le informazioni sugli infortuni degli atleti vengono spesso gestite con grande riservatezza. Tuttavia, come spesso accade in questi casi, le opinioni mediche non sono univoche. Consultando diversi ortopedici, osserva il quotidiano tedesco, emerge un dato curioso: quattro specialisti possono fornire cinque diagnosi differenti. È certo che Davies non abbia ricevuto l’assistenza ottimale, ma è altrettanto vero che non tutte le rotture del crociato provocano immediatamente gonfiore. Un bendaggio o una terapia anticoagulante sarebbero stati utili, ma non necessariamente indispensabili.

Alla fine, conclude la Süddeutsche, quando le responsabilità di un infortunio restano indefinite, si torna sempre al punto di partenza: nel calcio, e soprattutto a Monaco, vale la regola numero uno: ha sempre ragione il Bayern.

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