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Bearman: «Ho rinunciato ai miei amici in un batter d’occhio e lo farei ogni singola volta pur di arrivare in F1»

Per il Guardian ha “un senso di determinazione quasi inquietante”: «Ho lasciato casa a 16 anni. Me ne sarei andato via prima se mi avesse garantito la F1»

Bearman: «Ho rinunciato ai miei amici in un batter d’occhio e lo farei ogni singola volta pur di arrivare in F1»
Melbourne (Australia) 24/03/2024 - gara F1 / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Oliver Bearman ONLY ITALY

Oliver Bearman, il ragazzino che l’anno scorso in Arabia Saudita prese il posto di Sainz, colpito da un’improvvisa appendicite, da questa stagione corre per la Haas. Il Guardian lo ha intervistato alla vigilia della sua prima stagione da pilota ufficiale. Nel ragazzo si nota subito “un’inconfondibile aria di ferrea determinazione; un senso di determinazione quasi inquietante“. A 18 anni, Bearman è diventato il più giovane pilota britannico a competere in F1 e si è dimostrato all’altezza della situazione.

Per un adolescente dovrebbe essere complesso lasciare casa, lasciare gli amici. Non è il caso di Bearman, “da quando ha lasciato casa a 16 anni per inseguire il sogno di raggiungere la F1, tutto è stato sacrificato alla causa”:

«Ho perso tutti i miei amici praticamente nel Regno Unito», dice. «È un aspetto sfortunato della vita. Ma se lasciare casa e gli amici mia avesse portato sicuramente in F1, ci rinuncerei in un batter d’occhio ogni singola volta. Me ne sarei andato via cinque anni prima se mi avesse garantito un posto in F1. Non c’è durata, non c’è niente che non farei per arrivare in F1, non c’è niente che mi fermi».

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Bearman: «Ho lasciato casa quando avevo 16 anni e da allora non ci ho più vissuto»

Dopo essere stato nella Academy della Ferrari, oggi viva a Monaco dove, per altro, “è riuscito a convincere il tre volte vincitore del Tour De France Tadej Pogacar a unirsi a lui come compagno in lunghe pedalate attraverso la Costa Azzurra“.

«Ho iniziato ad andare in bici e cerco di andare il più possibile con persone che sono molto più brave di me perché mi mette davvero al mio posto e mi motiva a lavorare di più». «Come per ogni cosa, se ti circondi di persone che stanno ottenendo risultati e sono più brave di te, è un buon incentivo a migliorare. Sono un ragazzo competitivo, mi piace essere bravo in tutto ciò che faccio».

Quando era appena uno “studente” della Ferrari, viveva in Italia da solo:

«È stata dura. Ho lasciato casa quando avevo 16 anni e da allora non ci ho più vissuto. Tornavo a volte nei weekend per andare a trovare i miei genitori. Nel 2022 mi sono trasferito in Italia. Venivano a trovarmi e mi vedevano alle gare e io cercavo di tornare a casa nel Regno Unito per vederli il più possibile, ma ora sono indipendente».

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