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Bierhoff: «Di Conte ho grande rispetto, però da avversario non era proprio simpatico»

L’ex bomber a La Gazzetta dello Sport: «Senza offendere nessuno, però, l’Italia non fa più paura, i nomi non sono al livello del 2006»

Bierhoff: «Di Conte ho grande rispetto, però da avversario non era proprio simpatico»
Db Bologna 04/06/2022 - Uefa Nations League / Italia-Germania / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Oliver Bierhoff

Domani sera alle 20:45, allo stadio San Siro di Milano, Italia e Germania saranno l’una al cospetto dell’altra per la sfida di andata dei quarti di finale di Nations League. Alla vigilia del match, Oliver Bierhoff è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per fare alcune considerazioni.

Le parole di Bierhoff

«L’Italia non è più l’avversario di cui si ha più paura, la bestia nera. Senza offendere nessuno, però, soprattutto nel 2006, c’era altra qualità negli Azzurri. Penso che sia stato un grandissimo risultato vincere l’Europeo del 2020, ma generalmente tanti nomi non sono al livello del passato», ha sottolineato l’ex Milan e Udinese.

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Tornando proprio al trionfo Tricolore in terra tedesca, l’ex attaccante ci ha tenuto ad aggiungere: «L’Italia che batté la Germania nel 2006 aveva tanta qualità. La squadra che vince ai supplementari ha sempre qualcosa in più, come noi nel 2014 con l’Argentina. A Dortmund abbiamo mostrato grinta, fisico e spirito di gruppo. Abbiamo dato il 105%. Ma l’Italia aveva qualche tocco in più, vedi quello di Del Piero».

Altra sfida del recente passato che vide vittoriosi gli Azzurri fu quella a Euro 2012. «Löw è stato molto criticato, si è detto in Germania che ha perso lui anche per sacrificare Kroos in marcatura su Pirlo, abbiamo cambiato troppo per paura. Abbiamo preso il secondo gol di Balotelli partendo da corner a nostro favore. Fu veramente una botta dura per noi, perché non ci sentivamo inferiori, al contrario del 2006. La sconfitta del 2012 è stata forse una delle più amare e più sentite della nostra era. Anche se poi ci spinse al titolo Mondiale del 2014», ha chiosato il 56enne di Karlsruhe.

Questo il suo pensiero sul successo del 2016:

«Altra notte di tensione, ma passammo noi. Di Conte ho grande rispetto, dà  grande grinta, però da avversario non è proprio simpatico. Era così anche da calciatore, quando ci avevo giocato contro non era uno che piaceva, che parlava tranquillamente con te. A Bordeaux quasi non ci siamo neanche guardati. In campo poi avevamo più qualità , ma l’ultimo rigore è entrato in maniera strana, debole. Si vede che era scritto nelle stelle».

 

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