Il compagno di mille telecronache lo ricorda al Giornale: «Era un generoso, disposto ad aiutare i più giovane. Per essere efficace gli bastavano pochi appunti su un foglio»

Il Giornale ha sentito Bruno Longhi per dargli la notizia della scomparsa di Bruno Pizzul
«Da Bruno ammiravo l’eleganza e l’equilibrio nella narrazione. Caratterialmente era un generoso, disposto ad aiutare i più giovane e meno esperto di lui. Un gigante di umanità e modestia nonostante fosse il più bravo di tutti»
Avrebbe compiuto 87 anni dopodomani, tu ne hai 77. Però insieme vi siete ritrovati in mille viaggi.
«Quando ho cominciato a fare questo lavoro, Bruno era già lo speaker n.1 delle partite degli azzurri di calcio. E io pensavo: chissà se un giorno arriverò ai suoi livelli…».
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Quante volte vi siete trovati fianco a fianco tra campionati Europei, Mondiali e gare internazionali?
«Tante. Per essere efficace gli bastavano pochi appunti su un foglio. Bruno è stato per 16 anni la voce dell’Italia, dall’86 al 2002 e il cantore delle “Notti magiche”».
Un’immagine, insieme a lui, che terrai sempre negli occhi. E nel cuore.
«Noi due a Milano che in bici pedaliamo verso lo stadio Meazza»