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Chi discute Lukaku, discute il calcio. Romelu prende il Napoli per mano e lo tiene nella lotta scudetto

Un gol e un assist per il belga. Il Napoli torna a vincere: 2-1 alla Fiorentina. Partita dominata ma resta la stitichezza in attacco. Scozzesi superlativi

Chi discute Lukaku, discute il calcio. Romelu prende il Napoli per mano e lo tiene nella lotta scudetto
Ni Napoli 09/03/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Fiorentina / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: esultanza gol Romelu Lukaku

Chi discute Lukaku, discute il calcio. Romelu prende il Napoli per mano e lo tiene nella lotta scudetto

Il Napoli torna a vincere. Batte la Fiorentina 2-1 in una partita stradominata con qualche patema d’animo nel finale. I cultori delle statistiche direbbero che gli expected goals non mentono: 2,88 contro 1,09. Ma nel calcio contano i gol. E il Napoli segna troppo poco rispetto a quello che produce. Soprattutto nel primo tempo che ha chiuso con sette tiri nello specchio della porta e solo una rete.

Oggi contava solo vincere. E quando il gioco si fa duro – John Belushi – dote – i duri cominciano a giocare. Il Napoli oggi si è aggrappato a Romelu Lukaku. Che ha segnato il primo gol e firmato l’assist del secondo: ha letteralmente mandato in porta Raspadori. Soprattutto, come al solito, il Napoli è ruotato attorno a lui. «Quando è dominante Lukaku, è dominante il Napoli», disse Conte dopo Napoli-Inter. E così stato anche oggi.

Il belga è perfetto per far comprendere cosa è diventato oggi il rumore di fondo che circonda il football. Fondamentale per Conte. Allegri lo avrebbe voluto alla Juventus. Ma non piace ai tanti diagonale@96 che ci ammorbano quotidianamente. E che finiscono con l’avere più voce di capitolo di chi allena e lavora nel calcio da cinquant’anni. Illuminante, a proposito dei leoni da tastiera e degli imbonitori dell’etere, la serie tv “Zero Day” con Robert De Niro. Ne andrebbe fatta una sul pallone. Spaccherebbe.

Il gioco del Napoli passa per Lukaku. Dove c’è Lukaku, c’è gol. O lo segna lui (e sono dieci, quanti Lautaro Martinez, quinto nella classifica marcatori), o li fa segnare agli altri. O direttamente con gli assist, o aprendo il gioco. Come al nono minuto: è lui a conquistare il pallone sulla tre quarti. La Fiorentina è scoperta. Di Lorenzo poi serve un pallone d’oro a Raspadori che a tu per tu con De Gea si fa prendere dall’ansia e sparacchia centralmente.

Detto di Lukaku, è tutto il Napoli ad aver giocato una partita attentissima, di grande intensità e generosità. Segnaliamo Gilmour che ha finito con i crampi e ha giocato splendidamente i primi sessanta minuti subito davanti alla difesa, con Lobotka poco più avanti.

Il primo tempo è stato un tiro al bersaglio. De Gea ha compiuto tre parate notevoli e c’è stata anche la traversa di Di Lorenzo. Il gol è arrivato sull’unica incertezza del portiere spagnolo: respinta centrale su tiro di McTominay e tap-in vincente di Lukaku. Da segnalare, nel primo tempo, un’acuta di Meret alla Zenga in Italia-Argentina Italia 90 ma per fortuna Moise Kean non ha imitato Caniggia: il suo colpo di testa da due metri è finito alto.

Tatticamente il Napoli ha giocato in maniera fluida, anche la linea difensiva non è parsa così netta. Diciamo a tre e mezzo. Qualcuno assicura a quattro. Nella ripresa il Napoli sembrava averla chiusa con il formidabile assist di Lukaku per Raspadori che ha infilato De Gea di sinistro. E invece al minuto 66 è arrivato il gol di Gudmundsson da fuori area su splendido tacco di Kean.

Il finale è stato di sofferenza più virtuale che reale. Se il Napoli si fosse fatto recuperare un’altra volta, sarebbe stato l’addio alla lotta scudetto. Solo al minuto 81 la prima sostituzione di Conte: con Olivera al posto di Politano. All’85esimo, Billing per McTominay esausto e Simeone per Raspadori. Giusto il tempo, per il Cholito, di divorarsi un gol solo davanti a De Gea e di tirare il fiato sull’ultimo corner viola.

La scena cult è Gilmour a terra con i crampi nel finale e Conte che gli grida: «Alzati che non ho cambi». Menzione per i due scozzesi.

Sipario.

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