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Conceiçao: «Le chiacchiere su di me? A volte si manca di rispetto a chi lavora ancora qua»

In conferenza: «In Italia non ci sono partite facili. Ora è più equilibrato e più difficile. Battere Fabregas motivazione in più? Se fosse così dovrei andare in ospedale»

Conceiçao: «Le chiacchiere su di me? A volte si manca di rispetto a chi lavora ancora qua»
Mg Milano 02/03/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Lazio / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Sergio Conceicao

Sergio Conceiçao, allenatore del Milan, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Como valida per la ventinovesima giornata di Serie A. Le parole del tecnico riportate da Tmw.

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Conceiçao: «»

Quanto utile la settimana senza impegni settimanali?
«Molto molto importante. Per noi è importante lavorare su delle situazioni di gioco e anche a livello fisico: ne avevamo bisogno. La risposta dei ragazzi è stata fantastica nello spirito. Mi piace vedere lo spirito che hanno anche nella partitella: sono allegri, sono contenti. Stiamo lavorando su cose su cose non abbiamo mai lavorato tutti assieme».

Tre gol e tre punti per riaccendere gli occhi dei giocatori?
«Lottiamo tutti i giorni per avere una evoluzione come squadra. Pensiamo al presente: il Como è una squadra difficile da affrontare. Non penso troppo in avanti. Vedo gioia e piacere di lavorare. Lo facciamo anche in maniera forte».

Ha lavorato sulla testa?
«Lavoriamo sotto tutti i punti di vista. Sono molto soddisfatto della settimana, come lo ero prima del Lecce. Abbiamo iniziato molto bene col Lecce, poi nel secondo tempo abbiamo creato tanto e fatto tre gol, potevamo farne anche di più. Le altre squadre hanno qualità, allenatori bravi… Qua in Italia nessuna partita è facile. Una volta sì, ora mi sembra più equilibrato, diverso e più difficile».

Si parla tanto del Milan di giugno e dell’allenatore del futuro…
«Non posso controllare quello che dicono e pensano gli altri. Posso controllare cosa facciamo in allenamento, il resto è quello che è. Sono uomo di calcio da tanti anni, sono abituato a tutto. A volte sembra di mancare un po’ di rispetto alle persone che sono ancora qua, ma sono abituato, è il calcio».

Per lei è una motivazione suppletiva battere Fabregas, accostato anche al Milan?
«Se la motivazione partisse da lì, sarei malato, dovrei andare in ospedale. Fabregas è un bravo allenatore, sta facendo bene. La nostra motivazione sono i tre punti. Bisogna studiare i loro punti forti e le loro debolezze e fare il nostro lavoro, concentrandoci su di noi. Se facciamo quello su cui abbiamo lavorato allora siamo più vicini a vincerla. Per me la motivazione viene dal vincere la partita, non sul fatto che chi allena gli avversari è stato accostato al Milan… È Milan contro il Como, non Conceiçao contro l’allenatore avversario».

Ha il rammarico di non aver potuto lavorare dall’estate?
«No. Quando sono arrivato qua sapevo del calendario non facile con una rosa che aveva principi di gioco dati da altri allenatori».

Leao gioca?
«Può essere uno dei migliori del mondo. Ci ho parlato. È molto disponibile per la squadra, sta bene, sono molto diretto con lui e lui con me. Può giocare dall’inizio o a gara in corso».

Su cosa ha lavorato in settimana?
«In queste settimane abbiamo avuto tempo di lavorare su altre cose, abbiamo lavorato in modo specifico su attacco, difesa e centrocampo. È un lavoro di tutta la squadra quando reagisci quando perdi palla. È tutto lavoro di squadra, funziona come lavoro di squadra, così come per attaccare si comincia dal portiere. Dobbiamo lavorare con tutti i reparti per raggiungere l’equilibrio. Stiamo lavorando per arrivare a questo equilibrio, per essere pericolosi davanti e a livello difensivo per non far arrivare gli avversari con facilità».

Si subiscono sempre gli stessi gol…
«Si devono lavorare sui dettagli. Prima della conferenza, ho mostrato dei video con gli errori difensivi. La transizione attacco-difesa la fanno, ma bisogna sapere come fermare il contropiede avversario. Possiamo farlo e dobbiamo farlo, abbiamo giocatori veloci. Stiamo lavorando tutti i giorni, sono contento di lavorare su situazioni su cui prima lavoravamo solo in video. Ora lavorando sul campo è diverso. Non è che da un giorno all’altro si riesce ad essere perfetti, tutti i giorni c’è qualcosa da migliorare ma stiamo facendo quello».

Torna Loftus-Cheek?
«Non l’ho mai avuto per gli infortuni, ora sta al 100%. Non è ancora pronto per i 90 minuti, ma mi piace molto. È un centrocampista molto forte, arriva bene nell’area avversaria. Fisicamente è un mostro, spero di averlo a disposizione in questo finale di campionato. L’anno scorso ha fatto 10 gol, è un box-to-box di grandissima qualità».

Attacco a due Gimenez con Abraham?
«Dipende dalla partita e dalla strategia che ho per la partita. A me piace giocare con due riferimenti davanti, ma partire così dall’inizio penso di no».

Theo più offensivo a Lecce…
«Non posso castrare la sua capacità offensiva, devo lasciarlo andare e trovare l’equilibrio per far sì che possa dare quello che ha dato a Lecce e che possa essere decisivo negli ultimi trenta metri perché ha questa qualità».

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