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Conte: «Più pressione dopo l’Inter? Per noi non cambia niente, le partite te le devi sudare»

Il tecnico a Dazn: «Dobbiamo guadare al nostro percorso, continuare quello che abbiamo fatto con l’Inter. Ripartire da lì»

Conte: «Più pressione dopo l’Inter? Per noi non cambia niente, le partite te le devi sudare»
As Roma 15/02/2025 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Antonio Conte

Conte: «Più pressione dopo l’Inter? Per noi non cambia niente, le partite te le devi sudare»

Antonio Conte a Dazn.

Undici finali, un po’ di meritocrazia, giocano Gilmour e Raspadori

«Stiamo continuando a fare delle scelte che un po’ diciamo sono state forzate da situazioni accadute per via di alcuni infortuni. Di necessità dobbiamo fare virtù, abbiamo trovato nuove soluzioni utilizzando Raspadori. Gilmour ci dà geometrie. È un ragazzo serio, si è sempre fatto trovare pronto quando ce n’è stata l’opportunità. Non ha mai detto una parola fuori posto. Vanno premiati questi ragazzi perché lo meritano».

Aumenta la pressione dopo il successo dell’Inter sul Monza?

«Di base il risultato poteva sembrare scontato, invece come dico sempre le partite vanno tutte giocate e le devi vincere in campo, non ci sono partite facili in Italia, te le devi sudare, per noi non cambia niente, dobbiamo guadare al nostro percorso, continuare quello che abbiamo fatto con l’Inter. Ripartire da lì». 

Conte: «Questo Napoli ha tante conoscenze tattiche, abbiamo fatto della necessità una virtù»

Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Fiorentina ha parlato sul suo “Napoli camaleontico” figlio della necessità. Il tecnico ha sempre anteposto le esigenze della squadra alla sua idea di calcio.

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Alla sua presentazione parlò di un Napoli camaleontico. Che Napoli ci dobbiamo aspettare?

«Questo Napoli ha tante conoscenze. Abbiamo fatto della necessità una virtù, nelle difficoltà abbiamo dovuto ampliare le nostre conoscenze, anche tattiche. Ci possono dare la possibilità di sopperire a momenti di difficoltà. Poi… a me fa sorridere quando vi vedo stilare i sistemi di gioco. Perché tutto è opinabile, poi nel calcio di oggi non c’è un sistema di gioco. C’è magari un sistema nella fase offensiva e uno nella fase difensiva. Questo Napoli è migliorato tanto da un punto di vista di conoscenze tattiche, la necessità poi è diventata virtù e sono molto contento di questo».

Come è arrivato il centrocampo di palleggio?

«Quando cambi qualcosa, lo fai per due motivi: o perché non sei convinto o per necessità. Quindi… niente, cerco sempre di trovare la soluzione migliore per la nostra squadra. Poi devi rispettare le caratteristiche dei giocatori. Cerchi di fare l’abito adatto per i calciatori, poi nella mia idea ci sarebbe un’idea diversa di calcio. Però antepongo sempre la necessità della squadra all’idea mia, soprattutto quando inizio un percorso e ti ritrovi tante cose che non hai portato tu o non hai creato e te le devi prendere. Poi, ripeto, con la pazienza bisogna modellare e costruire le cose. Però le partite vanno giudicate nella globalità, non sul fatto che si sia segnato o preso gol. Quelle sono chiacchiere da bar, come quando si giocava la schedina… io vincevo sempre ma poi non me la pagavano mai perché la giocavo dopo. In sette mesi non so quante domande sui moduli mi sono state fatte, in base agli umori, all’attaccante che segnava. Noi andiamo dietro al lavoro, non alle chiacchiere. Ed è giusto che il lavoro sia opinabile».

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