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David Sesa: «Retrocessi col Napoli in una stagione incredibile, davanti a noi si salvò il Brescia di Baggio e Toni»

A Fanpage: «A Napoli ci sono stato quattro anni. Era un club diverso soprattuto a livello societario e c’era un po’ di confusione, che non ha aiutato: cambiammo tantissimi giocatori e io ho avuto a che fare con sette allenatori in quel periodo»

David Sesa: «Retrocessi col Napoli in una stagione incredibile, davanti a noi si salvò il Brescia di Baggio e Toni»

David Sesa ha vestito per 4 stagioni la maglia del Napoli, giocando 82 partite e segnando 6 reti, prima di iniziare la parabola discendente della sua carriera nelle serie minori. Oggi allena il Rapperswil-Jona, squadra di terza divisione svizzera e ha raccontato le sue esperienze a Fanpage

Ha firmato il suo primo contratto da pro con lo Zurigo a 17 anni e mezzo: ricorda come ha speso i primi soldi?

«Ti devo dire la verità, prendevo pochi soldi. Erano veramente pochi. Abitavo ancora dai miei genitori. Era più un rimborso spese al rialzo. Io ero giovane e mi fecero questo contratto come premio. Non giravano le cifre di oggi. Non ci ho mai badato più di tanto perché non erano i soldi la parte importante ma essere riuscito a diventare un calciatore: in quel momento sei contento e non pensi ad altre cose».

Dallo Zurigo al Servette fino al Lecce: quale fu l’impatto con il calcio italiano, e con l’Italia, all’epoca?

«Io sono arrivato nella Serie B italiana dalla Serie A svizzera ma nel campionato cadetto il livello era molto, molto, alto. In B c’erano piazze come il Torino, l’Atalanta, il Lecce… un livello altissimo. Noi avevamo una squadra forte e vincemmo il campionato, questo facilitò il mio percorso di inserimento».

Da Lecce al Napoli, che era molto diverso da quello di oggi. Ci racconta la sua esperienza in azzurro?

«Io al Napoli ci sono stato quattro anni, che non sono pochi. Era un club diverso soprattuto a livello societario e c’era un po’ di confusione, che non ha aiutato: cambiammo tantissimi giocatori e io ho avuto a che fare con sette allenatori in quel periodo. Così è difficile aver una stabilità. Il primo anno siamo retrocessi con una buona squadra e al nostro posto si salvò il Brescia di Baggio e Luca Toni. Il livello della Serie A era incredibile».

Ha avuto la possibilità di giocare per qualche big della Serie A?

«Quando ero al Lecce ci sono stati dei contatti con la Juventus e la Lazio: dopo il primo anno col Lecce in A alcune squadre che hanno chiesto informazioni».

 

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