«Mi dispiacerebbe dover lasciare lo stadio. Ma è del 1959 ed è stato massacrato nel 90. Fra un anno me ne dovrò andare da Castel Volturno»

Alla festa del coordinamento cittadino di Napoli di Fratelli d’Italia era presenta anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. Il presidente ha colto l’occasione per parlare ancora del centro sportivo di Castel Volturno.
Il numero uno del club partenopeo, consapevole del contratto in scadenza fra un anno con la struttura, ha confermato le intenzioni della società azzurra e la volontà di trovare terreni utili per costruire nuovi campi di calcio.
«Sono due anni che sto cercando i terreni per il centro sportivo. Ho un contratto di scadenza con Castel Volturno per cui fra un anno me ne dovrò andare. Il problema è trovare dei terreni dove io possa permettere ai ragazzini di 10, 11 anni che non hanno ancora l’auto, di poter essere accompagnati dalle proprie famiglie e di raggiungere il campo finita la scuola in maniera semplice e breve. Quindi sto cercando quei 20 ettari dove poter costruire 10 campi di calcio, oltre alla parte coperta».
All’evento presenti anche il ministro Abodi e il sindaco Manfredi.
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De Laurentiis: «Sono due anni che sto cercando i terreni per il centro sportivo»
Sul Maradona il presidente del Napoli ha dichiarato:
«Nello stadio Maradona ci ha giocato il più grande giocatore di tutto il mondo, mi dispiacerebbe doverlo lasciare. Stiamo cercando di fare di tutto per rimanere al Maradona, ma al Maradona non possono parcheggiare 10mila automobili, anche se hanno fatto grandi passi avanti con le metropolitane. Un problema del Maradona è dove fare il commerciale, vorrei uno stadio che abbia per i napoletani 65mila posti, più altri 3mila per gli ospiti. Bisogna vedere a che livello è la vetustità, perché è stato fatto nel 1959 ed è stato massacrato nel 1990».
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Il testo dell’intervento di De Laurentiis tratto da tuttonapoli.net
«Quando sono arrivato, in Germania rappresentavano Napoli con un piatto di spaghetti e una pistola. Abbiamo lavorato duramente per restituire alla città il prestigio che merita. Sapevamo che il Comune, a causa della sua situazione debitoria, non avrebbe potuto aiutarci. Solo con l’arrivo di Manfredi la situazione è migliorata e oggi vediamo qualche spiraglio positivo. Non posso chiedere al sindaco investimenti infrastrutturali, perché la città ha altre priorità. Il Napoli ha saputo costruire un progetto vincente, investendo oltre 1 miliardo e 200 milioni per acquistare grandi calciatori. Siamo stati uno dei pochi club in Europa a mantenere i conti in ordine, un risultato che in Italia è stato raggiunto solo in Inghilterra. La gestione dello stadio è un tema cruciale: pur avendolo a disposizione solo nei giorni delle partite, abbiamo dimostrato di saperlo valorizzare. Vorrei che Napoli smettesse di essere matrigna e diventasse finalmente una città più aperta e moderna.
Da due anni sto cercando un’area per il nuovo centro sportivo, perché tra un anno dovrò lasciare Castel Volturno e a settembre dovrò posare la prima pietra. È fondamentale trovare terreni che consentano ai giovani calciatori di raggiungere il campo facilmente, anche dopo la scuola. Sto cercando circa 20 ettari per costruire 10 campi di calcio, oltre a 7.500 metri quadrati di strutture aggiuntive. Inoltre, il calcio femminile non ha ancora ricevuto lo sviluppo che merita. Alla Meloni chiederei di prestare attenzione al calcio. Esiste una legge che permette di costruire stadi con supporto finanziario per riequilibrare il sistema economico del settore. Le soprintendenze non dovrebbero interferire, perché lo sport non riguarda il loro ambito. Serve un intervento diretto da parte del governo!».
«Mi dispiacerebbe dover lasciare il Maradona, stiamo facendo il possibile per restare. Non posso avere 10mila posti auto, ma ci sono le stazioni della metropolitana. Il problema, oltre ai parcheggi, riguarda anche gli spazi commerciali. Vorrei uno stadio da 65mila posti per i tifosi di casa e 3mila per gli ospiti. Bisogna valutare il livello di usura dello stadio Maradona: costruito nel 1959, è stato poi stravolto nel 1990. Il professor Cosenza ci aiuterà a capire cosa sia necessario fare. Ogni intervento strutturale potrebbe creare problemi, come accaduto due anni fa con il crollo sotto la curva. Se volessimo avvicinare gli spalti al campo, dovremmo affrontare lavori che ogni anno ridurrebbero la capienza di 18mila spettatori per settore. Questo, ipotizzando che un intervento per settore possa essere completato in un anno. Il vero problema è un altro… Manfredi ha parlato di riaprire il terzo anello, ma io avevo pensato di realizzare lì dei salottini per aziende e rappresentanze. Chi acquista questi spazi lo fa per motivi di rappresentanza e ospitalità, più che per semplice passione sportiva. I fondi per il Maradona li metterò io, ma la fattibilità dei lavori dipende dalle verifiche in corso. Ho detto ad Abodi: perché fare controlli inutili per capire se Napoli potrà ospitare tre partite di Euro 2032? Dovrebbe stabilire una scadenza: se Napoli non completa il restyling entro il 2029, si scelga un’altra città. Tra un anno non saremo pronti. C’è il problema legato al commerciale come detto sul restyling Maradona. Dove vado a fare il centro commerciale al Centro Direzionale? L’ho chiesto sette mesi fa, mi è stato negato».