Dimostra che sa ancora maneggiare la scienza delle corse. «A Melbourne ho lasciato che fosse la squadra a fare tutto. Qui ho apportato alcune piccole modifiche»

Anche l’Equipe è felice per il primo successo di Hamilton con la Ferrari. Forse meglio dire mini-successo ma è comunque motivo di festeggiamenti. La vittoria nella sprint race della Cina, restituisce un po’ di serenità nel box Ferrari. “Questi sorrisi, queste battute, questo atteggiamento spensierato che Lewis Hamilton ha mostrato fin dal suo arrivo in Cina sono rinfrescanti, sconcertanti, ma soprattutto evidenti“.
“L’inglese è un uomo soddisfatto dal suo passaggio alla Scuderia. Si tratta solo di un piccolo successo, ma riteniamo che significhi molto per il pilota, che ancora una volta si è dimostrato stranamente trasparente durante la conferenza post-sprint“.
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Hamilton: «A Melbourne ho lasciato fare la squadra. Qui io ho apportato alcune piccole modifiche»
Come ha scherzato Hamilton stesso dopo aver concluso la sprint race, ha vinto “una gara e mezza”. C’è ancora tanto lavoro da fare. In ogni caso, l’inglese ci tiene e mettere a loro posto i detrattori:
«Viviamo nella negatività e oggi sembra più facile criticare che analizzare».
Raro vedere Hamilton rompere l’armatura e rivelare i suoi sentimenti più intimi, sottolineano i francesi. “Le critiche lo hanno toccato. «Non leggo la stampa» , continuò sorridendo. «Ma ho visto due o tre cose provenire da persone che conosco da molto tempo, e che ammiro, che sembrano non capire cosa sta succedendo e analizzarlo in modo completamente errato»”.
“È chiaramente tornato l’Hamilton combattivo dei grandi anni della Mercedes. La belva ha sentito il sapore della vittoria e non molla la presa, anche se il suo grande rivale del weekend, Oscar Piastri, poleman per la prima volta in carriera, secondo sabato nella volata e grande favorito questa domenica, sarà molto più avanti in griglia“.
Il modo in cui ha gestito la Sprint Race, però, “dimostra che la scienza delle corse non è scomparsa dall’inglese e che scorre ancora libera nelle vene del campione. È ancora completamente immerso nella padronanza di questo sport, come ha tenuto a ricordare ai suoi detrattori”.
«A Melbourne ho lasciato che fosse la squadra a fare tutto. Qui ho apportato alcune piccole modifiche che abbiamo provato in Bahrein (nei test invernali). Ma veniamo da una gara in cui ho concluso al 10° posto, quindi non esageriamo. Voglio prendermi il tempo necessario per costruire qualcosa di solido con questa squadra che ha così tanto potenziale»