Il fuoriclasse al Paìs: “Sono davvero bravo, ma sono sicuro che potrei vivere anche senza salto con l’asta. Arriverò a 6,30 metri ma non sono ossessionato”

Mondo Duplantis è troppo più forte di tutti. Centellina i suoi record del mondo, un centimetro alla volta, per massimizzare i guadagni. Salta solo contro se stesso, e la storia ovviamente. In genere prima di puntare l’asta sulla pista raggiunge una velocità di 10,48 metri al secondo: quasi 38 km/h. Lui dice – in una lunga intervista al Paìs – che gli “interessa solo ciò che posso controllare“.
Ha 25 anni e 11 record mondiali, l’ultimo l’ha piazzato a 6,27 metri. A 20 anni ha battuto il primo, 6,17 m, poi non s’è più fermato. Ah, sì: ha anche due ori olimpici, 4 Mondiali e svariati titoli europei. Ha perso solo una finale di un campionato importante dal 2018, quando fu sconfitto da Kendricks a Doha 2019. Da allora il secondo classificato resta sempre sotto di oltre 20 centimetri.
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“Il livello competitivo è più alto che mai. Il fatto è che salto molto, ho portato il salto con l’asta a un altro livello, ma ci sono saltatori come Sam Kendricks o, soprattutto, Manolo Karalis che, se non ci fossi stato, avrebbero vinto un sacco di medaglie e campionati negli ultimi 10-15 anni. Ho migliorato molto il mio livello e questo motiva gli altri a cercare di raggiungermi. Arriverà qualcuno che sarà migliore di me. Questo è sicuro. Prima o poi accadrà. Ma io sono molto competitivo e finché sarò qui cercherò di essere sempre l’uomo da battere”.
“Penso che l’altezza massima che posso raggiungere sia probabilmente inferiore a quanto la gente pensa. Sta diventando sempre più difficile fare progressi, ovviamente, ma non ci penso. Ma sì, sono già molto vicino ai 6,30 m e mi piacerebbe superare presto questa altezza, ma dopo non mi ossessionerò pensando a un’altra altezza, non sono così pazzo”.
Duplantis ossessionato dal salto con l’asta
“Penso sempre all’asta, penso sempre a come migliorare e voglio sempre dare il meglio di me stesso. Sono un vero e proprio ossessionato dal salto con l’asta, ovviamente, e lo sono fin da quando ero bambino, ma stranamente sono capace anche di altre cose. Vivere il momento presente. Penso di aver trovato un equilibrio insolitamente buono nella mia vita tra il mio sport e altre cose che tengono impegnato il mio cervello. Mi aiuta essere circondato da tante persone, fratelli e sorelle che praticano sport molto diversi o amici musicisti. Ne sono ossessionato, è vero, ma l’asta non è tutto. Non definisce completamente chi sono. La adoro e sono davvero bravo, ma sono sicuro che potrei vivere una vita senza salto con l’asta. Sarà una transizione difficile, ma sono fiducioso che troverò un nuovo significato nella vita”.
“Quando ho l’asta in mano e sono in pista, è come una strana visione a tunnel e controllo, e succede qualcosa che mi assorbe completamente. Sono semplicemente concentrato sul momento e su ciò che voglio ottenere. E la stessa cosa mi accadeva quando ero più giovane. Sinceramente, non importa se è successo nel mio giardino, a sette anni o alle Olimpiadi, è la stessa cosa. È lo stesso tipo di sensazione. Prima mi sento nervoso, con le farfalle nello stomaco, eccitato e con tutte le sensazioni che provano tutti. La differenza è semplicemente che ho un buon controllo sulle mie emozioni”.