I quotidiani si ostinato ad attribuire al ds una centralità che ormai non ha più nella Juventus. Anzi, è ritenuto lui il principale responsabile

È Giuntoli il grande sconfitto, più di Motta. Ha avuto assoluta libertà e ha fallito. Game over (Falci)
Mentre i quotidiani continuano ad attribuire a Cristiano Giuntoli una centralità che non ha più nel progetto Juventus, su X Giuseppe Alberto Falci (giornalista politico anche del Corriere della Sera) chiarisce chi è il vero sconfitto di quello che sarebbe dovuto essere il progetto della nuova Juventus. Si tratta di Cristiano Giuntoli il direttore sportivo che dopo essere passato alla storia per aver cacciato a Napoli Ancelotti in favore di Gattuso, si è ripetuto accompagnando all’uscita Massimiliano Allegri per puntare su Thiago Motta.
Allegri con quella scenata in finale di Coppa Italia, lo scorso anno, ha dimostrato di essere stato l’unico a capire che fine avrebbe fatto la Juventus affidata a Giuntoli. Il direttore sportivo è stato autore di una campagna acquisti fallimentare con i flop Koopmeiners, Nico Gonzalez e Douglas Luis. Non solo ma a ogni intervista sottolineava che la Juventus scontava l’aver dovuto cambiare modo di giocare. Infatti si è visto.
Più che Motta il grande sconfitto è Cristiano Giuntoli. Ha avuto tutti i gradi di libertà ma ha fallito. Game over.
— GiuseppeA Falci (@GiuseppeFalci) March 23, 2025
Juve, a Elkann i dirigenti (leggi Giuntoli) dissero che Allegri andava esonerato per Thiago Motta (Tuttosport)
Siamo ormai al tutti contro tutti. Come accade quando un sistema sta per crollare. E sta per crollare la nuova Juve, la squadra che avrebbe dovuto finalmente indossare il vessillo del bel gioco, del calcio propositivo e che sta naufragando miseramente sotto le idee fallimentari del direttore sportivo Giuntoli e dell’allenatore Thiago Motta. Tuttosport giustamente ricorda che Elkann era stato convinto dai dirigenti (leggasi Giuntoli) a esonerare Allegri – che agave ancora un anno di contratto – per prendere Thiago Motta che ha portato la Juve sull’orlo dell’abisso e quasi fuori dalla prossima Champions League.
Ecco cosa scrive Tuttosport con Stefano Salandin.
Insomma, la sensazione è che i dirigenti abbiano posto Motta sotto tutela in attesa di verifi care se e quanto riuscirà a invertire la rotta ma, forse e soprattutto, di capire quel che passa per la testa di John Elkann. L’azionista di maggioranza, del resto, solo qualche giorno fa aveva ribadito personalmente la fiducia a Motta la cui scelta, va ricordato, fu perorata come risolutiva dagli attuali dirigenti che lo convinsero a rinunciare ad Allegri che pure aveva ancora un anno di oneroso contratto, a prescindere dall’epilogo e poi comunque onorato con una sostanziosa buonuscita. I dirigenti, così, si trovano nella scomoda posizione di scegliere tra una richiesta che certificherebbe il fallimento del progetto per cui si sono spesi e il rischio di fallire anche l’ultimo, e più sostanziale, obiettivo: la qualificazione alla Champions. Che, peraltro, non è detto possa essere garantita con l’arrivo di un altro allenatore e dunque con il rischio di dover sostenere un doppio ingaggio a fronte di mancati introiti.
Ma ormai Giuntoli ha i giorni contati, la Juve si prepara alla restaurazione in nome della juventinità.