L’ex leader storico della Curva Nord fu ucciso davanti a casa sua nel 2022, un omicidio i cui autori non sono ancora stati smascherati.

L’Equipe dedica un articolo alla vicenda ultras arrestati il 30 settembre, rei di aver messo in piedi un sistema di estorsione a San Siro a vantaggio della ‘ndrangheta. Tra gli indagati, come sappiamo, c’è anche Renato Bosetti, principale capo ultrà dell’Inter.
L’Equipe sugli Ultras: ricostruzione e inizio del processo
Il 4 settembre 2024, Bellocco, membro di una delle famiglie più influenti della ‘ndrangheta, è stato accoltellato 21 volte durante uno scontro fuori da una palestra alla periferia di Milano. Il suo assassino, Andrea Beretta, era un altro leader ultras. Secondo gli investigatori, i due stavano negoziando un patto per contrastare l’ingresso di altre organizzazioni criminali negli affari legati allo stadio. In una conversazione intercettata, Bellocco avrebbe dichiarato: «Fate quello che dovete fare, i vostri connazionali devono stare lontani».
Di seguito quanto scrive l’Equipe:
“Nell’ottobre 2022, un leader ultras era già morto improvvisamente. Ex leader storico della Curva Nord, Vittorio Boiocchi è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti a casa sua, un omicidio i cui autori non sono ancora stati smascherati. Si vantava di guadagnare 80.000 euro al mese, cifra che però non compare nel fascicolo d’accusa di questo caso. Il processo si svolge secondo la formula del “rito abbreviato”, una procedura espressa che prevede in particolare che in caso di condanna la pena sia ridotta di un terzo”.
Boiocchi «prendeva tremila euro al mese per il controllo della Nord»
Sono dichiarazioni che un altro ultras interista, Bosetti, disse dopo l’omicidio agli investigatori.
Ecco cosa scrive il Fatto quotidiano di quella morte e di quelle indagini che al momento non sono giunte ad alcuna conclusione.
“Non farlo, per favore, non farlo!”. Queste le ultime parole del capo della curva dell’Inter Vittorio Boiocchi detto “lo Zio” prima di essere colpito a morte con cinque proiettili calibro 9×9 mm Luger di produzione ceca. Boiocchi, pronunciando quelle ultime frasi, va incontro al suo assassino, il quale, sotto ai portici di via Fratelli Zanzottera proprio davanti al portone di casa Boiocchi, fa fuoco e poi fugge a bordo di una Kawasaki Ninja assieme al complice. Entrambi i killer hanno il casco integrale e indossano giacche nere con strisce blu sulle braccia. Colori che ricordano quelli della maglia dell’inter.