Lo scozzese potrà francobollare la costruzione di Calhanoglu, come a San Siro. Senza risultati eccelsi, in realtà.
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Gilmour all’andata tardò ad accorciare su Calhanoglu che pareggiò (Gazzetta)
Conte dovrebbe preferire Gilmour a Billing. E La Gazzetta ricorda che all’andata Gilmour aveva il compito di seguire Calhanoglu, non andò benissimo.
Scrive la Gazzetta:
Conte dovrebbe riproporre la formazione di Como, con un’eccezione: Gilmour per Billing. In faccia a Mkhitaryan non è necessaria troppa fisicità e lo scozzese, oltre ad aiutare il palleggio di Lobotka, potrà francobollare la costruzione di Calhanoglu, come a San Siro. Senza risultati eccelsi, in realtà, dal momento che Gilmour tardò ad accorciare sul centrocampista turco che firmò il pareggio. La rinuncia a una delle due mezz’ali vitaminiche (Billing) rientra nel tentativo di migliorare la qualità del 3-5-2 che nelle ultime uscite è stata abbastanza scadente.
Se il cambio di modulo ha dato compattezza e ha fatto la gioia del rifiorito Raspadori, ci hanno perso Di Lorenzo, meno abilitato a spingere; Politano, chiamato a una copertura più sfiancante; e McTominay che assalta la porta da più distante. Già Lukaku non brilla per mobilità, se latitano i rifornimenti e si fatica ad avvicinarlo, si rischiano le imbarazzanti statistiche di Como: otto palloni toccati da Big Rom.
Sarà Gilmour a sostituire Anguissa: è favorito su Billing (Corsport)
Gilmour titolare oggi contro l’Inter. Lo scrive il Corriere dello Sport.
Billy per Billing. Dovrebbero essere la qualità e le geometrie a spuntarla sulla presenza scenica, cioè atletica e nel gioco aereo, del collega. Un regista di ruolo, brevilineo e più tattico, al fianco di un altro direttore di gioco: Gilmour al posto di Anguissa, alla destra di Lobotka, è un’idea di passo più svelto nei duelli con le mezzali dell’Inter, ma anche un validissimo sostegno in costruzione, fase che soprattutto a Como, in un secondo tempo pessimo, ha lasciato davvero molto a desiderare. Conte punta sul cervello ma non solo: Billy è un tipo tosto, sguardo lungo e intensità scozzese, prezioso in fase difensiva e dunque un equilibratore. Forse gli manca un po’ di ritmo, quello sì, considerando che l’ultima da titolare l’ha giocata nei quarti di Coppa Italia con la Lazio all’Olimpico, il 5 dicembre. In campionato, invece, non si esibisce dal primo minuto proprio dall’andata a San Siro e nelle ultime quattordici giornate ha collezionato 20 minuti appena entrando dalla panchina.