A L’Equipe: «se lo meritava dopo aver causato tanto astio tra i parigini. Non c’è stato tutto questo clamore quando i tifosi del Lione hanno insultato la madre di Barcola»

L’Equipe ha intervistato Alex (nome fittizio, ndr), membro del Collectif Ultras Paris (Cup), ovvero il tifo organizzato del Psg. Ha partecipato alla relizzazione degli striscioni contro Rabiot e sua madre. “L’imponente striscione che ha suscitato scandalo recitava: «Lealtà per gli uomini, tradimento per le prostitute. Tale la madre, tale il figlio. Vero, chi è il suo vero padre? Déhu, Fiorèse, Cana o Heinze?»“.
L’Equipe ricorda che “il padre del giocatore è scomparso nel 2019 dopo anni trascorsi paralizzato a causa di una sindrome neurologica“. Alex cerca di difendersi: «Se hanno letto correttamente, non abbiamo menzionato suo padre. Lui e sua madre sono il bersaglio. Ora, il messaggio in sé non è glorioso nella sua essenza, ma aveva lo scopo di toccarlo, di sconvolgerlo».
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Alex racconta la genesi dell’“opera d’arte”: «Un quarto d’ora, 20 minuti. Eravamo in tanti e quando ci si riunisce con diverse decine di persone per ritagliare delle lettere bianche e poi metterle su uno sfondo nero per creare uno striscione, il lavoro è veloce. La maggior parte di coloro che sono coinvolti nel suo sviluppo non hanno un’idea chiara di cosa c’è scritto quando arriva. Ti dicono: fai una F e una I, ti prendi cura della O e della L. Poi, pieghi e voilà».
Assicura poi che nessuno del Psg era presente durante i lavori di creazione. Racconta anche che nemmeno agli steward frega tanto degli striscioni. «C’erano degli steward, ma a loro non importa cosa scriviamo».
«Rabiot interpreta la parte della vergine spaventata»
Lo striscione su Rabiot e la mamma è stato mostrato “nel secondo tempo. Ma solo per pochi secondi”. Poi è intervenuto la sicurezza del club. “Un intervento definito “teso” da diversi testimoni”. «La gente di Marsiglia sta cercando di enfatizzare la cosa per creare tensione. Rabiot interpreta la parte della vergine spaventata, ma se lo meritava dopo aver causato tanto astio tra i parigini (il giocatore ha più volte proclamato il suo amore per il Marsiglia e ha dato la colpa ai tifosi parigini che non lo hanno difeso durante la sua burrascosa separazione dal club nel 2019). Penso che non gli importi, lo sta solo usando come un mezzo per lamentarsi», dice Alex.
Comprende la condanna dello striscione, gli insulti, i cori e l’indignazione di alcuni osservatori? «Ciò che mi sconvolge è che tutto questo clamore non è stato suscitato quando i tifosi del Lione hanno insultato la madre di Bradley Barcola o quando al Vélodrome di Marsiglia sono stati lanciati cori contro i tifosi parigini. Per me ci sono due pesi, due misure. Anche tre o quattro, a dire il vero».