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Haaland è stato denunciato per aver colpito la mascotte del City (una donna)

La ragazza accusa il club di aver insabbiato la cosa, dopo essere stata licenziata. L’attaccante l’avrebbe toccata scherzosamente sulla testa

Haaland è stato denunciato per aver colpito la mascotte del City (una donna)
Manchester City's Norwegian striker Erling Haaland celebrates after scoring the 0-1 opening goal during the UEFA Champions League quarter-final, second leg football match between Bayern Munich and Manchester City in Munich, southern Germany on April 19, 2023. (Photo by CHRISTOF STACHE / AFP)

Erling Haaland è stato denunciato alla Polizia di Manchester perché avrebbe colpito la mascotte del City. Secondo il Sun, ripreso dal Telegraph, la donna che indossava il costume della mascotte “Moonbeam”, è stata colpita dall’attaccante prima della partita con il Southampton del 26 ottobre.

Il club ha scagionato Haaland da ogni illecito, ma la donna – che, il Telegraph sottolinea, è laureata – ha poi accusato il club di “insabbiamento” dopo che non le era stato rinnova il contratto. Dalle riprese delle telecamere di sorveglianza sembrerebbe che si sia trattato solo di un “tocco delicato”.

La donna però ha sporto denuncia anche alla polizia: “Mi batteva la testa e credo di essere stata sotto shock. In seguito ho capito che era arrivato da dietro e mi aveva colpito alla testa, per poi appoggiarsi sulla mia testa”. La ragazza sostiene di aver vomitato e di aver sofferto di dolori al collo e alla testa in seguito alla visita del medico della prima squadra del City, che le ha consigliato di recarsi in ospedale. Le cartelle cliniche del pronto soccorso del Salford Royal hanno confermato i sintomi, ma una Tac non ha rilevato danni.

“Ho chiesto se qualcuno avesse parlato con Erling e lui ha detto, ‘No, non vogliono distrarlo'”, ha continuato. “Mi sono offesa perché ero io quella ferita ma a me venivano fatte tutte le domande. Sono sicuro che Erling si sarebbe scusato con me se gli avessero dato la possibilità. Ma volevano solo nascondere la cosa sotto il tappeto.”

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