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I figli di Eriksson mettono all’asta i suoi cimeli per pagare i debiti (Corsera)

Da oggi fino al 25 marzo diversi oggetti, di valore soprattutto affettivo, saranno proposti al miglior offerente (prezzo base di 100 corone svedesi, circa 9 euro) sul sito specializzato bna.nu

I figli di Eriksson mettono all’asta i suoi cimeli per pagare i debiti (Corsera)
As Roma 19/03/2023 - campionato di calcio serie A / Lazio-Roma / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Sven Goran Eriksson

Sven-Göran Eriksson, scomparso nell’agosto scorso a 76 anni per un tumore al pancreas, che aveva vinto lo scudetto  con la Lazio nel 2000 e la Coppa Italia con la Roma, ha lasciato ai figli un debito di circa 12 milioni di euro con il fisco inglese. Ne scrive il Corriere della Sera che spiega che per colmare il debito verranno messi all’asta i suoi numerosi cimeli tra cui “una foto insieme a Paulo Roberto Falcao ma anche tanti abiti di Armani, indossati durante il suo incarico da ct in Inghilterra e una maglia autografata dell’ivoriano Didier Drogba”.

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“Da oggi fino al 25 marzo questi oggetti, di valore soprattutto affettivo, saranno proposti al miglior offerente (prezzo base di 100 corone svedesi, circa 9 euro) per la seconda tranche di una vendita (sul sito specializzato bna.nu) diretta a risanare le sorti del bilancio famigliare. La villa vista lago nel Varmland, sette camere e spiaggia privata, a un costo di 2,1 milioni di euro, potrà contribuire solo in parte a colmare qual buco finanziario per il quale il ct svedese è andato vicino alla bancarotta”.

Nel 2013, Eriksson espresse al Telegraph il suo rammarico per aver affidato la gestione delle sue finanze a Samir Khan, a cui poi aveva fatto causa. “Non ho mai odiato nessuno nella mia vita – disse – Non credo di avere molti nemici, ma odio Samir Khan perché non puoi trattare le persone come ha fatto lui. Probabilmente è l’unica persona sulla Terra che odio. Mi sento deluso e arrabbiato perché mi sono fidato di quest’uomo per molti, molti anni. Gli ho dato troppa libertà”.

Khan conobbe Eriksson nel 2004 e nel 2007 prese in mano i suoi affari. Nel 2009 Eriksson cominciò a sospettare qualcosa e chiese a Deloitte di effettuare dei controlli su Khan, cosa che portò alla fine del loro rapporto professionale un anno dopo. Nel maggio 2010, gli avvocati di Eriksson ottennero dall’Alta Corte un ordine di congelamento mondiale contro Khan e lo svedese avviò formalmente un procedimento legale.

Il denaro andò perduto perso in una serie di investimenti negligenti, tra cui uno sviluppo residenziale e di 92 appartamenti a Southsea, nell’Hampshire, e un progetto di sviluppo di due lotti di terreno presso il Royal Westmoreland Golf Club alle Barbados. Ma secondo i documenti del tribunale, il denaro era stato utilizzato per finanziare una proprietà per Khan e la sua famiglia alle Barbados, per i lavori di costruzione della casa di famiglia di Khan e “per altri profitti”.  Khan alla fine dichiarò bancarotta.

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