Ugolini: «non dipenderà dall’esito del campionato ma dalla volontà del club di investire a medio termine e di fare un ulteriore step di crescita»

Il futuro di Conte a Napoli? Dipende dalla volontà di club di investire sul mercato e sulle strutture (Sky)
A Sky Sport Massimo Ugolini fa il punto sul futuro di Antonio Conte che ha sì un contratto di tre anni ma che comunque potrebbe salutare il Napoli a fine anno.
Gli riportano le frasi di Di Canio, il concetto espresso dall’ex laziale è che se Conte dovesse vincere lo scudetto, potrebbe andar via subito.
Chiedono a Ugolini se il futuro di Conte dipenderà dal risultato finale in Campionato. La sua risposta è no.
Dice Massimo Ugolini:
«No. Non penso che il futuro di Conte a Napoli dalla vittoria o meno dello scudetto. Credo che il futuro di Conte a Napoli dipenderà dalla volontà del club di assecondare Antonio Conte: una progettualità a medio termine, investimenti nel futuro calcio mercato, un progetto legato al centro sportivo. Quindi un discorso un pochino più ampio che abbracci più temi e quindi da questo punto di vista se il club sceglierà Conte per fare un ulteriore step di crescita, non credo che ci saranno problemi per la permanenza dell’allenatore. Qualora invece il club non decidesse di investire nel mercato e di assecondare le richieste dell’allenatore sia per quel che riguarda l’aspetto tecnico sia quello progettuale, il rapporto potrebbe veramente interrompersi solo dopo un anno a prescindere dal risultato finale del campionato».
Proseguono a Sky:
Maurizio Compagnoni: «La gestione del post scudetto da parte di De Laurentiis è stata pessima. Credo che sarebbe molto diversa l’eventuale gestione del post scudetto di Conte».
Ugolini concorda:
«Sì, sarebbe diversa. Anche se il Napoli ha pagato tante situazioni, da Osimhen a Kvaratskhelia a Giuntoli che era una figura importante di raccordo tra la società e la squadra. Antonio Conte è disponibilissimo a continuare la sua esperienza, a Napoli, ma deve continuare su basi solide, con investimenti in mercato e strutture. C’è da investire nel settore giovanile, nel centro sportivo. Su queste basi si può costruire un progetto insieme, Conte ha dato la disponibilità. Quel che è successo a gennaio, ha incrinato le convinzioni di Conte che ad agosto era stato accontentato su tutto. Non sarà fondamentale il risultato raggiunto a fine stagione ma quando si siederanno ci saranno da capire se si troverà un punto di unione sulla crescita della società e del club, altrimenti c’è il rischio che Conte possa lasciare».
Conte: «Vendiamo il migliore? È normale. Mancano giocatori? È normale. Non è così. Lasciatemi fare, fidatevi di me»
L’allenatore del Napoli, Antonio Conte, harisposto alle domande dei giornalisti in conferenza al termine della sfida di questo pomeriggio contro la Fiorentina
Soddisfatto della prestazione e della risposta della squadra?
«Sono molto contento, ci sta in un percorso di crescita per 60-65 minuti crei e vai sul 2-0 poi concedi un gol e subentra una ansia assurda: devi essere bravo a gestirla, devi raffreddare il momento e tenere più il pallone, sapere di dover fare ancora di più le cose nella maniera giusta, senza lasciare situazioni che possano creare difficoltà. I ragazzi hanno fatto bene, sono contento».
«Gli ultimi minuti abbiamo sofferto la pressione del risultato? Non abbiamo rischiato chissà cosa, penso sia stata una vittoria meritata per quello che abbiamo creato. Abbiamo realizzato meno di quanto prodotto, non ero contento perchè in certi tipi di partite domini l’avversario e non puoi andare all’intervallo sull’1-0, perchè poi può succedere di tutto: basta un episodio e perdi punti, come accaduto con l’Udinese. Le partite ce le dobbiamo giocare tutte, ci carichiamo una dose di ansia anche se poi non è successo altro. Basta una toccatina e vai al Var, un filo di vento: non era semplice contro una squadra come la Fiorentina, siamo tornati a vincere e da domani si pensa alla prossima partita col Venezia, sarà molto più difficile».
La risposta degli attaccanti?
«Devo ricevere risposte dalla squadra, non dai singoli: se giocano bene in due e la squadra no, che risposta è? Come con l’Inter, abbiamo giocato una grande partita e dominato per lunghi tratti fino a quando non c’è venuta ansia: è la dimostrazione che quello che stiamo facendo, anche nelle difficoltà enormi, perché tutto sta passando in secondo piano, ma se uno va ad analizzare bene le situazioni poi si uno vede “ah ma forse è successo questo”, “è successo quest’altro”. Questa squadra sta facendo passare per normale ciò che normale non è. La squadra sta facendo passare per normale ciò che non lo è, ogni tanto è giusto sottolinearlo: ti mancano giocatori? È normale. Vendi il migliore giocatore? È normale. Tutto normale. Non è normale. Sennò poi sembra che è tutto normale invece il grande merito va a questi ragazzi che stanno facendo un grandissimo lavoro perché nelle difficoltà stanno facendo un grandissimo lavoro. Abbiate fiducia, lasciatemi fare, sapendo che questo è un gruppo che ha superato tantissime difficoltà. In ogni situazione stiamo trovando sempre la pezza».
Il pubblico è l’elemento che potrebbe essere in più?
«Assolutamente. Sinceramente devo dire che comunque oggi l’atmosfera e le coreografie mi hanno emozionato, non penso sia successo tantissime volte, anzi forse non è mai successo. Oggi è stato un impatto forte perché sia le curve che i distinti hanno fatto delle coreografie particolari. Questo ci deve riempire di felicità perché la gente di Napoli pretende, ma ci sta dando tanto e noi vogliamo continuare a regalare emozioni. Questa secondo me sarebbe la più bella vittoria al di là di coppe o coppette. Avere tanti sold -out in una stagione che doveva esser eni ricostruzione significa che il pubblico ci ha sempre creduto».