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Il Psg è un magnifico collettivo. Ironia della sorte, ha perso contro una individualità (Alisson) – Times

“La squadra di Messi, Neymar e Mbappé non avrebbe mai potuto giocare così. Kvaratskhelia e Dembélé sono bravi quasi come loro, ma lavorano il doppio in difesa”

Il Psg è un magnifico collettivo. Ironia della sorte, ha perso contro una individualità (Alisson) – Times
Paris Saint-Germain's Spanish headcoach Luis Enrique looks on from the technical area during the UEFA Champions League semi-final second leg football match between Paris Saint-Germain (PSG) and Borussia Dortmund, at the Parc des Princes stadium in Paris on May 7, 2024. (Photo by Odd ANDERSEN / AFP)

Psg-Liverpool è stata, anche, una sfida molto filosofica tra collettivo e individualità: la più vecchia diatriba del calcio riassunta da quel risultato per quasi tutti “bugiardo” e per qualcuno invece molto più “vero” di quel che crediamo sia la vera natura di questo sport. Ne scrive il Times.

Il giornale inglese sottolinea che “la squadra migliore è stata rovinata dal lavoro eccezionale di un singolo individuo in particolare”. Ed è paradossale che capiti proprio al Psg, fino ad un attimo fa, “notoriamente una squadra di individualità”. Perché il vecchio Psg di Messi, Neymar e Mbappé “non avrebbe mai potuto fare quello che ha fatto ieri sera. Non avrebbe potuto dominare in questo modo: non avrebbe potuto avere il Liverpool in difficoltà anche per il possesso palla, in difficoltà neo contrasti, optando per lanci lunghi perché ogni volta che giocavano tra le linee venivano privati ​​della palla. Nessuno aveva impartito una lezione del genere al Liverpool questa stagione. Sarebbe stato impossibile perché un giocatore da solo non può far male a una squadra come il Liverpool con solo otto persone che fanno il lavoro sporco, più tre giocatori che aspettano che i loro compagni di squadra riconquistino la palla per poterci giocare”.

E se il precedente Psg era “la barzelletta costosa e spassosa del continente”, l’attuale squadra di Luis Enrique no: “Ha progettato un collettivo che ora funziona”.

“C’è stato un periodo all’inizio del secondo tempo in cui Khvicha Kvaratskhelia e Ousmane Dembélé stavano torturando il Liverpool con un tale bagaglio di abilità individuali che sembravano un po’ come, beh, come Messi e Neymar. La differenza, ovviamente, è il lavoro che questi due fanno senza palla, che non assomiglia affatto a Messi e Neymar”.

“Il paradosso, ovviamente, è che tale incredibile squadra è stata battuta da una individualità, ossia Alisson. “Ingiusto” è stata l’unica parola che Luis Enrique ha usato in seguito. Possiamo concedergli un po’ di sovraccarico emotivo, ma non è ingiusto che ci si debba scontrare con un portiere quando sta producendo quella che potrebbe essere la migliore prestazione della sua carriera. Sfortunato, di sicuro, ma non ingiusto”.

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