La richiesta riguarda 8 società e 11 persone. Tra questi, il consigliere regionale della Lombardia Palmeri e l’imprenditore dei parcheggi di San Siro, Gherardo Zaccagni

La Procura di Milano ha chiesto il processo per l’inchiesta ultras che vede coinvolte le curve di Inter e Milan.
La Procura di Milano chiede il processo per l’inchiesta ultras
La Gazzetta dello Sport riporta:
Dopo la chiusura indagini a febbraio, la Procura ha chiesto il processo su più capitoli, anche distinti, scaturiti dalla maxi inchiesta sugli ultras delle curve di San Siro e sui business collegati: la richiesta riguarda in tutto 8 società e 11 persone. Tra queste ci sono gli ultras Luca Lucci (ex capo della Sud milanista) e Andrea Beretta (ex capo della Nord interista), il consigliere regionale della Lombardia Manfredi Palmeri, e l’imprenditore dei parcheggi dello stadio San Siro di Milano, Gherardo Zaccagni, indagati in diversi filoni dell’inchiesta “Doppia Curva” che a settembre ha azzerato i vertici del tifo organizzato di Milan e Inter.
Beretta: «Abbiamo coinvolto la ‘ndrangheta per fermare i neonazisti di Hammerskin»
Nel verbale del 21 gennaio, le dichiarazioni dell’interista:
«Lo abbiamo fatto per mantenere il controllo dello stadio, per difendere la Curva Nord dall’invasione dei neofascisti di Hammerskin (gruppo neonazista formatosi in Texas alla fine degli anni ’80). Gli Hammer dopo la morte di Boiocchi si presentano a casa di Debora e le prendono la cassa della Curva».
Così, Beretta e Marco Ferdico si presentano a casa del leader degli Hammer, Domenico Bosa, portandosi dietro un tale Salvatore, appartenente a una grossa famiglia calabrese, per fare pressioni:
«Ma quando arriviamo sopra vediamo che non aveva la stoffa di quella roba lì. Entriamo in casa, lì parlo io, “ma come cazzo state che avete preso la cassa alla Debora della Curva?”. Loro: “siamo noi i naturali successori perché Vittorio ci aveva detto che dovevamo essere noi gli eredi a portare avanti”».