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Infantino: «Per il successo dei Mondiali è cruciale avere uno stretto rapporto con Trump»

A Belfast: «Quando si decise per Usa 2026, Trump era già Presidente degli Stati Uniti. Arabia Saudita nel 2034? Passo positivo per il calcio, stiamo unendo il mondo»

Infantino: «Per il successo dei Mondiali è cruciale avere uno stretto rapporto con Trump»
President of FIFA Gianni Infantino participates in the 2025 FIFA Club World Cup Draw ceremony in Miami on December 5, 2024. (Photo by Giorgio VIERA / AFP)

Intervenuto a Belfast, il presidente della Fifa Gianni Infantino ha difeso strenuamente la scelta di affidare all’Arabia Saudita i Mondiali del 2034 oltre che il suo rapporto con Donald Trump (che da ieri è sulla bocca di tutti ndr). Era stata la Federazione calcistica della Norvegia a lamentare l’assegnazione dei Mondiali 2034 ad un Paese che non rispetta i diritti degli omosessuali e che in generale non è propriamente associabile ad un luogo dove i diritti umani siano del tutto rispettati.

Infantino: «È fondamentale che io abbia un buon rapporto con Trump»

Di seguito le parole del presidente del calcio mondiale:

«C’è stata una decisione del Congresso, che ha unito il mondo intero. Penso che sia stato un passo molto positivo per il calcio, portare, in otto anni, il calcio in tutto il mondo, ospitando tutti. Dobbiamo portare tutti al tavolo. Andremo in Nord America nel 2026, ora andremo in Sud America, andremo in Africa, andremo in Europa nel 2030. Torneremo in Asia per il 2034. Il Congresso Fifa ha approvato ciò, è stato fatto dopo un rapporto approfondito su tutto questo».

Sul rapporto con Trump:

«Penso che sia assolutamente cruciale per il successo di una Coppa del Mondo avere uno stretto rapporto con il presidente. Stiamo organizzando una Coppa del Mondo per club quest’anno, la prima Coppa del Mondo per club Fifa in assoluto, con 32 squadre, negli Stati Uniti d’America. Stiamo organizzando una Coppa del Mondo l’anno prossimo negli Stati Uniti, in Messico e in Canada. E non dimentichiamo che quando è avvenuta la gara per quella Coppa del Mondo, il Presidente Trump era già Presidente degli Stati Uniti»

Sul ritorno della Russia:

«Non vediamo l’ora che tutti i paesi del mondo possano giocare a calcio. Speriamo tutti che i colloqui di pace abbiano successo, perché penso che sia importante che li sosteniamo per il mondo, molto più che per il calcio, che abbiamo la pace. Se c’è un piccolo ruolo che il calcio può svolgere, una volta che la pace ci sarà, allora ovviamente, svolgeremo il nostro ruolo»

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