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Inter troppo rinunciataria, il Corsera la bacchetta: solo resilienza e niente contropiede

Dovrà interrogarsi sui propri limiti, fisici e di tenuta mentale. Un secondo tempo in apnea, in cui si consegna agli avversari, sperando solo di sfangarla

Inter troppo rinunciataria, il Corsera la bacchetta: solo resilienza e niente contropiede
Db Napoli 01/03/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi

Inter troppo rinunciataria, il Corsera la bacchetta: solo resilienza e niente contropiede

L’Inter dovrà resettare in fretta il verdetto del Maradona e interrogarsi sui propri limiti, fisici e di tenuta mentale. Un secondo tempo in apnea, in cui si consegna agli avversari, sperando solo di sfangarla. È questo il vero allarme. Inzaghi dovrà trovare presto i rimedi perché il suo calendario è intrigante ma affollato, a cominciare dalla trasferta di Rotterdam, mercoledì contro il Feyenoord e senza contare a aprile i due derby di Coppa Italia contro il Milan. La rete di Dimarco aveva spianato la strada. Ma nel secondo tempo l’inter bada solo a non prenderle, penalizzata dagli infortuni di Dimarco e Calhanoglu, ma anche da un atteggiamento esageratamente passivo. Anche troppi aggiustamenti e aggrovigliamenti tattici: difesa a tre, poi a quattro con Bastoni esterno, infine di nuovo a tre con Pavard e Dumfries sulle corsie laterali. Solo resilienza e niente contropiede.

Inzaghi (Inter): «Napoli più fresco di noi. È cresciuto nel secondo tempo»

L’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, ha parlato ai microfoni di Dazn dopo il pareggio contro il Napoli

«Parliamo della partita perché gli episodi non ho avuto il tempo di rivederli»

«È stata una partita difficile. Un primo tempo equilibrato, poi nel secondo abbiamo avuto dei problemi e il Napoli è cresciuto. Dobbiamo pensare che è un grande avversario e più fresco di noi. Sul gol preso dovevamo essere più bravi, col cambio forzato di Dimarco, che ha avuto un indolenzimento, abbiamo dovuto spostare Dumfries a sinistra».

Cosa non ha funzionato negli scontri diretti?

«Sicuramente negli scontri diretti bisogna essere perfetti e non lo siamo stati. Sull’azione da dove è partito il pareggio dovevamo essere più reattivi e non far partire Lobotka. Entrare in queste partite non è semplicissimo, i ragazzi hanno cercato di aiutarsi. Il Napoli é cresciuto tanto nel secondo tempo, avevo pensato di mettermi inizialmente 4-4-2 ma ci siamo dovuti adattare con Pavard e Dumfries quinto a sinistra»”.

C’è stata un po’ di confusione con le posizioni?

«Inizialmente Dumfries doveva rimanere lì e dovevamo fare il 4-4-2 però poi abbiamo visto che il Napoli teneva l’ampiezza e abbiamo preferito continuare come avevamo cominciato».

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