Alla Gazzetta: «Se vuoi puntare sulla mentalità Juve, serve un allenatore che la conosca veramente. Hanno speso 200 milioni, era lecito aspettarsi qualcosa in più»

Jugovic intervistato dalla Gazzetta dello Sport sulla crisi e sul futuro della Juventus. Ovviamente per lui l’allenatore ideale per risollevarsi è Antonio Conte. L’intervista è di Filippo Cornacchia.
Lei cambierebbe Motta subito, a fine stagione o insisterebbe nel progetto avviato la scorsa estate?
«Se credi nel progetto e nel ringiovanimento della rosa, puoi andare avanti ancora con Motta. Però…».
Però…
«Se vuoi puntare sulla mentalità Juve, che in questo momento sembra un po’ mancare a giudicare dai risultati deludenti, allora devi cercare un allenatore che la conosca veramente».
Pensa a Conte?
Jugovic: «Antonio è una garanzia. Da giocatore è stato un vincente nella nostra Juventus e da allenatore ha alzato trofei ovunque, non a caso anche alla guida del Napoli sta lottando per il campionato. Conte conosce Torino e l’ambiente bianconero, dove è stato protagonista tanto in campo quanto in panchina».
Al netto di un cambio imminente, per l’estate si parla anche di altri due ex juventini: Pioli (adesso sulla panchina dell’Al-Nassr in Arabia Saudita) e Gasperini, che ha annunciato che non rinnoverà il contratto con l’Atalanta. Sensazioni?
«Pioli ha svolto un ottimo lavoro al Milan. Detto questo, io ho un debole per Gasperini. All’Atalanta ha costruito qualcosa di straordinario dimostrando di essere un allenatore top. Gasp è cresciuto nella Juventus e ha allenato le giovanili bianconere, di sicuro meriterebbe una occasione. Ma questa domanda dovreste farla soprattutto a Giuntoli…».
Molti allenatori sono stati grandi centrocampisti da giocatori. Lei non ci ha mai pensato?
«Quando ho smesso di giocare, ho preso altre strade e sono contento così. Non c’è soltanto il calcio nella vita. Adesso produco tabacco in Serbia e ho delle quote di Sequent, un’azienda di smartwatch. E anche volendo, sarebbe troppo tardi per provare a fare l’allenatore».
La qualificazione alla prossima Champions League basterebbe per salvare la stagione della Juventus?
«Diciamo che dopo oltre 200 milioni spesi sul mercato era normale aspettarsi qualcosa in più, no? Rivoluzione grande e… grande delusione.