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La rivoluzione culturale di Luis Enrique, ha ridisegnato il Psg come un film di Bond senza Bond (Guardian)

“Il vecchio Psg sarebbe crollato almeno una dozzina di volte. Luis Enrique sta cambiando il tessuto stesso di cui è fatto questo club”

La rivoluzione culturale di Luis Enrique, ha ridisegnato il Psg come un film di Bond senza Bond (Guardian)
Paris Saint-Germain's Spanish headcoach Luis Enrique looks on from the technical area during the UEFA Champions League semi-final second leg football match between Paris Saint-Germain (PSG) and Borussia Dortmund, at the Parc des Princes stadium in Paris on May 7, 2024. (Photo by Odd ANDERSEN / AFP)

Sì, Donnarumma. Ma se tiri le somme di tutti i commenti della stampa sportiva internazionale il vero eroe di questo “brand new” Psg è uno: Luis Enrique. Lo scrivono un po’ tutti, ma meglio di tutti come spesso succede lo fa Jonathan Liew sul Guardian: il Psg è passato anche per “un calmo senso di vocazione che non è mai stato il vero segno distintivo di questa squadra. Il vecchio Paris sarebbe crollato una dozzina di volte: sconfitto da Alisson la scorsa settimana, convinto del proprio destino avverso. In questo senso, e in molti altri, Luis Enrique sta cambiando il tessuto stesso di cui è fatto questo club”.

Il Guardian scrive proprio di “rivoluzione culturale”, rappresentata dal lavoro estenuante di Vitinha, fino ai recuperi difensivi Dembélé e Kvaratskhelia conditi da inedite esultanze.

“Per coloro che non hanno familiarità con il lavoro di Luis Enrique, forse nemmeno sicuri di quale canale trasmetta la Ligue 1 in questi giorni, questa è stata davvero la più notevole delle trasformazioni: sostenuta da galloni di denaro qatariota, ovviamente, ma anche da una chiarezza di intenti, da un cambiamento radicale nella cultura e, a volte, da una pura e brutale volontà”.

“Molti grandi allenatori hanno provato e fallito nel rifare questo santuario dell’interesse personale, della decadenza delle celebrità, del consumo per il gusto del consumo, delle feste di compleanno delle sorelle. Ma qui, nelle avversità, Parigi è rimasta unita, ha combattuto insieme, ha pensato insieme. Era come se il franchise di James Bond fosse stato riavviato senza Bond: ripensato come un pezzo corale su analisti, traduttori ed esperti di sicurezza informatica dell’MI6 che lavorano davvero duro”. Senza eroe. Tutti eroi.

 

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