“Alla fine il valore più importante del Cio resta la volontà del presidente uscente Bach”. La sconfitta del nuovo incarnato da Sebastian Coe

Quando Thomas Bach si è avvicinato al leggio, scrive la Sueddeutsche, per annunciare il nuovo presidente del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale, ha aperto un foglio di carta e sul viso è comparso un sorriso malizioso.
“Nei 30 minuti che Bach ha impiegato per annunciare la decisione, la certezza ha cominciato a farsi strada: una vittoria per ko tecnico al primo round, che avrebbe potuto essere ottenuta quasi solo da Coventry“. Prima delle elezioni, si vociferava della possibile vittoria di Samaranch Jr. o anche di Sebastian Coe. “Ma tutti questi piani sono andati in frantumi, sgretolandosi come le rovine dell’antica Olimpia, quando Bach ha aperto il suo pezzo di carta“. Il Cio ha il suo primo presidente donna: Kirsty Coventry, 41 anni, dello Zimbabwe. Una vera novità visto che in 131 anni di storia il Cio ha avuto alla sua guida solo europei e un nordamericano.
Nessuno si aspettava la sua elezione, continua la Sueddeutsche, forse nemmeno lei. I favoriti erano Coe e Samaranch, “entrambi convinti che il movimento volesse davvero riportare uno spirito più democratico dopo dodici anni di governo sempre più autocratico“. E invece ha vinto “il candidato preferito di Bach“.
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L’unità richiamata da Bach “fondamentalmente significa seguire la linea del partito”
Ovviamente il putiniano Bach dissimula ogni preferenza. «Non ho mai avuto un candidato preferito», ha affermato. I 49 voti in favore di Coventry sono esattamente il numero necessario per una maggioranza assoluta. «È un chiaro segno dell’unità del movimento olimpico. Sapete quanto è importante per me questa unità».
“Ciò che tutti sanno è che “unità” fondamentalmente significa seguire la linea del partito”. L’elezione “aveva riservato le solite stranezze negli ultimi metri”. Improvvisamente su siti di notizie online in precedenza poco noti “sono apparsi articoli che accusavano due candidati di gravi illeciti personali”.
“Giovedì molte cose sono apparse più chiare: ad esempio, come Bach abbia evidentemente serrato nuovamente i ranghi nei giorni precedenti le elezioni“.
Nel corso della sessione, diversi membri del Cio hanno sottolineato quanto il mondo fosse “agitato” e che stava emergendo un nuovo e preoccupante ordine politico. Karl Stoss, membro austriaco del Cio, è stato diretto: «Non abbiamo bisogno di un leader che voglia renderci di nuovo grandi». Era un chiaro colpo contro Sebastian Coe.
Ora tocca a Coventry guidare il Cio
Ora, in ogni caso, tocca a Coventry. “Ma i problemi che ora si presentano al nuovo presidente del Cio sono un po’ troppo grandi per essere affrontati come una normale lista di cose da fare“.
“C’è Donald Trump e la questione su quali atleti il presidente degli Stati Uniti consentirà l’ingresso nel Paese per i Giochi estivi del 2028. C’è la Russia, che si sta facendo strada sulla scena mondiale, anche nello sport. Due Giochi invernali che stanno soffrendo un forte ritardo. Scandali doping. Modelli di sponsorizzazione in rovina. Membri e atleti brontoloni che vogliono partecipare di più, alle decisioni, ai soldi o ad entrambi“.
La voce preponderante all’indomani dell’elezione è solo una. “È abbastanza indiscusso che negli ultimi sei mesi l’attuale presidente abbia messo in pista il candidato che con maggiore probabilità avrebbe preservato la sua eredità (di Bach, ndr) e attraverso il quale avrebbe potuto continuare a governare per un po’. Alla fine il valore più importante del Cio resta la volontà del presidente Bach“.