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La Var anche ai rigori no, la gioia del calcio non sta in un uomo in una stanza che cerca escrementi di mosca (As)

Su As: “Una sfida così gigantesca non può essere risolta dall’interpretazione tremenda di una banalità, difficile da percepire anche al replay”

La Var anche ai rigori no, la gioia del calcio non sta in un uomo in una stanza che cerca escrementi di mosca (As)
Atletico Madrid's Argentine forward #19 Julian Alvarez shoots during the UEFA Champions League Round of 16 second leg football match between Club Atletico de Madrid and Real Madrid CF at the Metropolitano stadium in Madrid on March 12, 2025. JAVIER SORIANO / AFP

“Una sfida tremenda, intrisa di rivalità locale, con due finali precedenti tra i contendenti, con tanti campioni in campo , con più di trenta giocatori che hanno dato il massimo sull’erba, 75.000 persone sugli spalti e milioni di spettatori in TV, si è risolta in modo assurdo“. No, la Var pure ai rigori no. Non è piaciuta nemmeno ad Alfredo Relano, un decano del giornalismo sportivo spagnolo da sempre vicino al Real Madrid, la fine dello strepitoso derby di Champions tra Real e Atletico deciso – anche, ma non solo -dal rigore con doppio tocco quasi invisibile di Julián Alvarez.

Scrive Relano su As: “Niente da ridire sul Madrid, che ha lottato in condizioni difficili contro una squadra eccellente e, nonostante la mancanza di brillantezza nei suoi giocatori migliori (Mbappé ha fatto solo una giocata, il rigore), ha saputo lottare per la fortuna in condizioni difficili. Ma il tifoso terrestre che è in noi si risente nel vedere che una sfida così gigantesca possa essere risolto con l’interpretazione tremenda di una banalità, difficile da percepire dopo i replay che ci sono stati offerti. La gioia del calcio non sta nel mettere un uomo in una stanza nebbiosa alla ricerca di escrementi di mosca al rallentatore, ma nella nobile lotta sul campo”.

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