La pochezza offensiva della Thu-La è sintetizzata dai numeri: una mezza conclusione in due. Si allunga la serie senza vittorie negli scontri diretti
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Il Corriere dello Sport commenta l’1-1 fra Napoli e Inter concentrandosi sulla prestazione di Lautaro Martinez e di Marcus Thuram. Entrambi hanno fornito una prestazione negativa soprattutto per il gran lavoro difensivo di Rrahmani e Buongiorno.
La pochezza offensiva della Thuram e Lautaro è sintetizzata dai numeri
Scrive il Corriere dello Sport:
“1-1, con punizione gioiello di Dimarco al 22′ e risposta di Billing, il jolly pescato in panchina, a 3’ dalla fine e dopo 8’ dall’ingresso. In mezzo? Tantissimo Napoli, pochissima Inter. Addirittura azzerata nella ripresa: neanche un tiro in porta o un pericolo. Inzaghi ha provato a cambiarla dopo aver perso per infortunio sia Calhanoglu sia Dimarco, ma l’unico risultato è stato la confusione tattica: 4-4-2, di nuovo 3-5-2, Dumfries alto a destra e infine dirottato a sinistra. La pochezza offensiva dei campioni è sintetizzata dai numeri di Lautaro e Thuram, bullizzati da Buongiorno e Rrahmani: una mezza conclusione in due. Stop. E si allunga la serie senza vittorie negli scontri diretti dopo le due sconfitte con Milan e Juve“.
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C’è pareggio e pareggio (febbraio è finito). Il Napoli è vivo e vegeto, Conte può guidarlo verso l’infinito e oltre
C’è pareggio e pareggio ma si vede che febbraio è finalmente finito. Questo con l’Inter è un pareggio che tiene il Napoli in corsa per lo scudetto. Stavolta a rimontare nel finale è stato il Napoli che ha giocato un’ottima partita anche se c’è stata eccessiva disparità tra il volume di gioco degli azzurri e il misero gol segnato. Ma è stato il gol dell’1-1 arrivato al minuto 87, quindi conta di più. Lo ha segnato Billing (Kill Billing) entrato da poco al posto di Gilmour.
Napoli-Inter ha detto innanzitutto che la squadra di Conte è viva e vegeta. Gli esperti potranno dire che il Napoli avrebbe meritato anche più del pareggio. Lo dicono le statistiche, gli expected goals (1.95 contro 0.32). Ma non ce ne vogliano gli esperti, la realtà è che nel calcio il valore delle statistiche e il loro peso specifico è pari a zero. Nel calcio quel che conta sono gli episodi. Il resto è masturbatio grillorum. Per cui l’Inter ha segnato sull’unico tiro in porta (splendida punizione di Dimarco nel primo tempo, forse Meret ha anche posizionato male la barriera). Mentre il Napoli ci ha provato in ogni modo ma fino al minuto 87 non era riuscito a segnare.
Solo nel primo tempo due volte Lukaku ha sfiorato il gol: prima con un coraggioso tiro al volo uscito di poco e poi con una girata sotto porta deviata con la coscia da Bastoni. In precedenza Raspadori, servito benissimo da Rrahmani, stava superando Martinez ma sul più bello si è impappinato col pallone. Era un’occasione clamorosa. In mezzo, un netto fallo di mani di Dumfries su tiro da fuori area di Spinazzola. Il Var ha esaminato il caso e non è intervenuto. Mah. Il braccio era nettamente staccato dal corpo. Ok era avanti ma comunque sembrava rigore.
Del gol di Dimarco, senza essere blasfemi, siamo costretti a dire che è stato una sorta di remake del gol di Maradona al Milan nel maledetto primo maggio. Questo di oggi invece è il primo marzo. È la settima partita consecutiva in cui il Napoli ha subito gol.
Però il Napoli può essere contento per tanti motivi. Partita giocata a tutta senza cali, anzi. La squadra è cresciuta nella ripresa, anche grazie alla prematura uscita di Dimarco di gran lunga il più pericoloso. Lukaku ha giocato bene, anche i suoi tanti detrattori dovranno ammetterlo. Il doppio play Lobotka Gilmour ha funzionato bene. I nuovi arrivati stanno cominciando a funzionare. Billing ha segnato dopo azione tambureggiante di Lobotka. Okafor ci è parso in crescendo e anche calcisticamente intelligente. Irrecuperabile, almeno fin qui, Ngonge. Buongiorno è ormai pienamente recuperato.Una menzione particolare se l’è meritata McTominay.
Due parole se le merita Conte. Se il Napoli è ancora in corsa per lo scudetto il merito è ampiamente suo. È di un’altra categoria. Ha avuto anche lui un passaggio a vuoto. Perché ha sbagliato a non sfogarsi come avrebbe voluto dopo il fallimentare non calciomercato del Napoli. Si è fatto trascinare dalla negatività. Già da ieri in conferenza avevamo capito che aveva cambiato passo. Con lui al meglio, questo Napoli può giocarsela fino in fondo. Una preghiera presidenziale: resti silente come Albus. Sappia che col tempo nessuno più ricorderebbe che questo sarebbe lo scudetto di Conte.
Il campionato è apertissimo. Il Napoli resta secondo con un punto dietro l’Inter che però ha Champions e Coppa Italia. E due punti avanti all’Atalanta.