A Dazn in un video social: «Ruberei il colpo di testa di Kane, la mentalità di Julian Alvarez, la capacità di segnare di Suarez»

“Interrogato” sulle abilità principali di altri top attaccanti in giro per l’Europa, Lautaro Martinez, attaccante dell’Inter, ha parlato a Dazn in un video social anche di Kvaratskhelia. I due sono stati rivali fin quando il georgiano non è stato ceduto al Psg e ora si giocherà la Champions nelle gare che restano, così come l’argentino di Simone Inzaghi che affronterà il Bayern Monaco (di un altro ex rivale Kim-Minjae) nei Quarti di finale.
Lautaro: «A Kvara ruberei l’uno contro uno in velocità»
Di seguito quanto si riporta dal contenuto del video social:
«A Mbappé ruberei la velocità, ad Haaland la forza fisica. A Kane il colpo di testa, a Cavani l’uno contro uno e a Vinicius il dribbling. A Messi? Tutto! A Kvaratskhelia la sua abilità nell’uno contro uno in velocità, è troppo forte. A Julian Alvarez la mentalità, a Thuram il sorriso. A Suarez la forza fisica e la capacità di segnare.»
Al Napoli la poltrona di Kvaratskhelia è ancora vuota (Repubblica)
Scriveva su Repubblica Napoli qualche giorno fa Marco Azzi:
“Una poltrona per due, ma rimasta per adesso senza un padrone. Il problema c’è e si vede, risultati alla mano. Sono trascorsi infatti più di due mesi dalla cessione di Kvaratskhelia e il Napoli non ha ancora trovato il suo sostituto naturale, al punto che Conte è stato addirittura costretto a modificare in corsa il suo assetto tattico, passando per estrema necessità al modulo 3- 5- 2.
Neres non ha infatti i 90’ nelle gambe e dopo il lungo periodo di stop passato in infermeria dovrebbe essere arruolabile solo part time, per uno spezzone di gara nel secondo tempo. Okafor – appena 36’ giocati finora – dovrà invece tenere probabilmente a bada i suoi bollori da ex, visto che la sua altalenante condizione fisica continua a essere monitorata con attenzione e preoccupazione dallo staff di Conte. I due aspiranti alla poltrona di Kvara sono ancora un rebus e il vuoto lasciato dal georgiano non è stato colmato. È questo il vulnus dello sprint scudetto”.