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Leclerc e il rapporto con Hamilton: «Anche i nostri cani vanno d’accordo» (La Stampa)

Geloso delle attenzioni riservate a Hamilton? «Arriva da leggenda, capisco perfettamente l’attesa all’esterno. Nel team però è tutto normale e la Ferrari è più grande di qualsiasi pilota».

Leclerc e il rapporto con Hamilton: «Anche i nostri cani vanno d’accordo» (La Stampa)
Austin (Stati Uniti) 20/10/2024 - gara F1 / foto Scuderia Ferrari Press Office/Image Sport nella foto: Charles Leclerc

Subito bene le Ferrari nelle libere di questa mattina sia nel passo gara che nel giro secco con Leclerc primo nelle FP2 e Hamilton, ancora in fase di preparazione, quinto a quattro decimi. Una conferma che solleva sicuramente Leclerc che intervistato alla Stampa aveva promesso ai tifosi che avrebbero fatto di tutto per vincere un Mondiale piloti che manca dal 2007

Basterà? «Fino alle qualifiche (stamattina alle 6,ndr) non sapremo dove siamo rispetto agli altri. E comunque vada il primo Gp, bisogna restare calmi come ha dimostrato il 2024».

A cosa rinuncerebbe pur di vincere? «A qualsiasi cosa, dica lei». Ad esempio il cibo. «Benissimo: pasta, pizza, tutto quello che mi piace». Geloso delle attenzioni riservate a Hamilton? «Arriva da leggenda, capisco perfettamente l’attesa all’esterno. Nel team però è tutto normale e la Ferrari è più grande di qualsiasi pilota».

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Lewis ha detto di apprezzare i suoi capelli e i suoi occhi. «Oddio, qual era la domanda?». E la sua etica del lavoro: andate davvero d’accordo come sembra? «Va tutto molto bene, si è creato subito un rapporto molto naturale, già prima parlavamo spesso senza essere notati». E poi? «È un’ottima persona con cui mi è sempre piaciuto condividere le passioni comuni: musica, moda». 

A proposito: il suo bassotto  ha legato con Roscoe, il bulldog di Lewis? «Avevo una gran paura che non andassero d’accordo, per fortuna non è così». Ora tocca a voi: come andrà? «Bene, avendo conosciuto Lewis non ho dubbi che la relazione resterà buonissima, sa separare quel che accade in pista dal rapporto che c’è fuori». Frederic Vasseur cosa vi ha detto? «Ci ha ripetuto che tra due macchine rosse dobbiamo stare attenti, per il resto possiamo fare quel che vogliamo. È giusto che ci sia un minimo di competizione: fa crescere la squadra, ci stimola».

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