“Forse pensava al Feyenoord, ma i calcoli devono essere sospesi in un big match. Servivano corpo e spirito, non pensieri tattici”
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Libero commenta la Napoli-Inter 1-1. La sliding doors per il quotidiano è la sostituzione di Inzaghi che a dieci minuti dalla fine della partita richiama in panchina Bastoni. Una sostituzione che non è piaciute la nazionale italiano e nemmeno a Libero. Sta tutta qui la differenza tra Conte e Inzaghi: uno capisce il momento e lo asseconda, l’altro è preso da pensieri tattici.
Con Bastoni probabilmente il pareggio non sarebbe arrivato
Il commento sulle pagine di Libero:
Ha ragione a infuriarsi per la sostituzione, Alessandro Bastoni. La partita gli aveva dato ragione, fino a quel momento era nettamente il migliore in campo dell’Inter per due interventi difensivi tranquillamente equiparabili a una doppietta, soprattutto in virtù della partita di sofferenza che stava facendo e che ha dovuto fare la squadra. Gli darà ragione anche la partita dopo la sua uscita visto che Billing segna proprio dalla sua zona di competenza: vero che con i “se” non si fa la storia, ma se ci fosse stato ancora Bastoni, lì, in marcatura, probabilmente il meritato gol del pareggio del Napoli non sarebbe arrivato e l’Inter sarebbe tornata a Milano con tre punti non pesanti, di più, proprio perché non prodotti dal gioco ma da tutto il resto.
La rabbia di Bastoni è anche dimostrazione del fatto che era uno di quelli più connessi alla partita, più consapevoli del tipo di gara che si stava giocando. Mancavano dieci minuti più recupero e Bastoni, che ha 25 anni, poteva tranquillamente giocarli. Il cambio è forse dovuto al pensare questa stagione eternamente lunga, al salvaguardare il giocatore in vista del Feyenoord, ma i calcoli possono – anzi, devono – essere sospesi in un big match che stavi per portare a casa nonostante la piena emergenza.
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Conte stavolta meglio di Inzaghi: ha capito e assecondato la partita
Poi continua:
Anche Correa è un cambio viziato da una fissazione tattica, ovvero che è l’unico attaccante in grado di condurre il pallone in verticale, cosa di cui l’Inter aveva bisogno in quel momento per risalire il cambio. Ma l’argentino non ha più l’attitudine per queste partite, non è connesso, non ha voglia di sporcarsi.
Inzaghi poteva pescarne uno a caso tra Taremi e Arnautovic che avranno tutti i difetti di questo mondo ma in Coppa Italia avevano appena prodotto una prestazione solida, seria, concreta. La partita era intensa, servivano corpo e spirito per portarla a casa, non pensieri tattici. Sono sensazioni che un allenatore deve carpire e assecondare e Conte stavolta lo ha fatto meglio di Inzaghi se è vero che anche Frattesi ormai è un’ombra e in questo tipo di partite serve chi accende la luce.