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L’impresa di Conte: in pochissimo tempo ha trasmesso la sua energia e le sue conoscenze al gruppo (Sacchi)

Il commento per la Gazzetta dello Sport: il Napoli piano piano sta uscendo dal periodo delicato che ne ha contraddistinto il cammino più recente

L’impresa di Conte: in pochissimo tempo ha trasmesso la sua energia e le sue conoscenze al gruppo (Sacchi)
Ni Napoli 24/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Roma / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte

L’impresa di Conte: in pochissimo tempo ha trasmesso la sua energia e le sue conoscenze al gruppo (Sacchi)

Ecco cosa scrive Arrigo Sacchi sulla Gazzetta dello Sport a proposito del Napoli di Antonio Conte:

A un punto dall’Inter si è accomodato il Napoli che, piano piano, sta uscendo dal periodo delicato che ne ha contraddistinto il cammino più recente. Contro la Fiorentina, anche se ha rischiato qualcosina, ha meritato il successo. Sono sicuro che Conte, adesso, martellerà i suoi ragazzi e chiederà loro uno sforzo supplementare per arrivare al titolo. Antonio lo conosco bene: è riuscito in pochissimo tempo a trasmettere la sua energia e le sue conoscenze a tutto il gruppo, e già questa è un’impresa. Un allenatore, quando vede che i giocatori lo seguono e applicano alla lettera quello che lui desidera, è la persona più felice del mondo. Ora il Napoli, che ha una tifoseria straordinaria e tutto l’ambiente spinge nella medesima direzione, deve cercare di ritrovare quella freschezza di manovra e di paleggio che aveva all’inizio della stagione. So che non si tratta di una cosa facile, anche perché molte energie non ci sono più e la stanchezza si fa sentire man mano che si avvicina il termine della stagione, ma questo aspetto potrebbe risultare determinante nella volata per lo scudetto.

Conte: «Questo Napoli ha tante conoscenze tattiche, abbiamo fatto della necessità una virtù»

Conte, allenatore del Napoli, in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Fiorentina ha parlato sul suo “Napoli camaleontico” figlio della necessità. Il tecnico ha sempre anteposto le esigenze della squadra alla sua idea di calcio.

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Alla sua presentazione parlò di un Napoli camaleontico. Che Napoli ci dobbiamo aspettare?

«Questo Napoli ha tante conoscenze. Abbiamo fatto della necessità una virtù, nelle difficoltà abbiamo dovuto ampliare le nostre conoscenze, anche tattiche. Ci possono dare la possibilità di sopperire a momenti di difficoltà. Poi… a me fa sorridere quando vi vedo stilare i sistemi di gioco. Perché tutto è opinabile, poi nel calcio di oggi non c’è un sistema di gioco. C’è magari un sistema nella fase offensiva e uno nella fase difensiva. Questo Napoli è migliorato tanto da un punto di vista di conoscenze tattiche, la necessità poi è diventata virtù e sono molto contento di questo».

Come è arrivato il centrocampo di palleggio?

«Quando cambi qualcosa, lo fai per due motivi: o perché non sei convinto o per necessità. Quindi… niente, cerco sempre di trovare la soluzione migliore per la nostra squadra. Poi devi rispettare le caratteristiche dei giocatori. Cerchi di fare l’abito adatto per i calciatori, poi nella mia idea ci sarebbe un’idea diversa di calcio. Però antepongo sempre la necessità della squadra all’idea mia, soprattutto quando inizio un percorso e ti ritrovi tante cose che non hai portato tu o non hai creato e te le devi prendere. Poi, ripeto, con la pazienza bisogna modellare e costruire le cose. Però le partite vanno giudicate nella globalità, non sul fatto che si sia segnato o preso gol. Quelle sono chiacchiere da bar, come quando si giocava la schedina… io vincevo sempre ma poi non me la pagavano mai perché la giocavo dopo. In sette mesi non so quante domande sui moduli mi sono state fatte, in base agli umori, all’attaccante che segnava. Noi andiamo dietro al lavoro, non alle chiacchiere. Ed è giusto che il lavoro sia opinabile».

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