«Alla base di tutto ci deve essere la sostenibilità, a meno che tu non c’hai il pozzo, tiri sul petrolio e ogni giorno regali i soldi, e qui interviene il ragionamento dei fondi»

Claudio Lotito, presidente della Lazio, oggi è intervenuto al corso “Team Manager” alla Luiss di Roma. Il presidente biancoceleste analizza la situazione del calcio in Italia.
«Quando io ho proposto le multiproprietà, lo feci con una logica. Oggi tutti parlano di seconde squadre, ma queste coltivano solo un interesse sportivo, cioè quello di valorizzare i giovani e di avere una fucina dove metterli nella condizione di esprimersi per poi prenderli e portarli nella squadra principale. Questo ragionamento ha un senso dal punto di vista sportivo, ma non ha un senso dal punto di vista economico. Quando io investii, 12-13 anni fa, nella Salernitana, la presi in eccellenza. Poi mi hanno obbligato a vendere, hanno voluto stabilire il prezzo, e l’hanno svenduta a 10 milioni di euro L’ultimo giorno, il 31 dicembre, a mezzanotte meno un minuto. Pensate, c’è uno a mezzanotte meno un minuto che sta a Capodanno, compra la società, stando a Dubai».
Lotito: «Ecco quando interviene il ragionamento dei fondi»
Il presidente Lotito ha poi continuato:
«Oggi ci sono le seconde squadre, ma non possono vincere il campionato, è vero che valorizzi i giocatori, ma tieni in piedi una squadra che ha gli stessi costi della squadra normale. E quindi è una follia dal punto di vista economico. Alla base di tutto ci deve essere la sostenibilità, a meno che tu non c’hai il pozzo, tiri sul petrolio e in ogni giorno regali i soldi, e qui interviene il ragionamento dei fondi. A chi fa comodo questa roba? In Italia ormai sono tutti fondi. Fatevi una domanda e datevi una risposta. Allora c’è qualcosa che non funziona, no? Siamo rimasti, di fatto, io e Aurelio (De Laurentiis ndr.), poi il Cagliari di Giulini e il Torino di Urbano e pochi altri. Il calcio italiano dove andrà a finire?».