I due attaccanti dialogano, segnano e divertono, grazie alle caratteristiche complementari che li contraddistinguono

Lukaku Raspadori, il Napoli trova la sua coppia del gol
Il Napoli è tornato a vincere dopo un febbraio molto complicato. Vittoria vitale, soprattutto vista la rimonta dell’Inter con il Monza e la roboante sconfitta inflitta alla Juventus da parte della Dea. Il primo tempo è praticamente un assolo partenopeo, che si chiude solo 1-0 per merito di un ottimo De Gea e per un po’ di imprecisione degli azzurri. Il secondo tempo segue la falsariga del primo fino a un certo punto, Raspadori segna il 2-0 e sembra andare tutto per il meglio con grande tranquillità. Ma se le partite non le chiudi, le difficoltà sono sempre dietro l’angolo. Tant’è vero che Gudmundsson segna un gran gol su un super assist di Kean, e si rimane in bilico fino al novantaseiesimo, quando da un calcio d’angolo la palla si trova sui piedi di Ndour, che tira fuori un pallone che avrebbe potuto regalarci un’altra beffa dopo quelle delle trasferte romane.
Non è la prima partita che portiamo a casa di misura, ci siamo abituati a vivere finali pieni di tensione, ma evitare errori sotto porta come quello di Simeone potrebbe alleggerire di molto la vita del tifoso. Detto questo la partita mi ha lasciato delle ottime sensazioni.
Lukaku da Lautaro a Raspadori
Dopo la partenza di Kvaratskhelia e l’infortunio di Neres ci si è riadattati alla difesa a tre che dopo un mese, e i buoni segnali dopo la partita con l’Inter, sembra finalmente ben rodata. La LuRa, assonanza con la LuLa, coppia d’attacco che il nostro centravanti formava con Lautaro qualche anno fa, sta rendendo bene, forse anche meglio di quanto ci si aspettasse. I due attaccanti dialogano, segnano e divertono, grazie alle caratteristiche complementari che li contraddistinguono. E sono gli unici due nel Napoli ad avere il gol nel sangue. Nota di merito anche per Gilmour, che si è fatto trovare pronto in queste giornate senza Anguissa, e che nelle ultime due partite ha alzato il livello della qualità del gioco della squadra. I segnali sono dunque positivi, le partite al termine sono dieci e gli scontri diretti praticamente terminati, con tutto ancora apertissimo.
Ma per ora testa alla prossima, si dovrà andare a vincere a Venezia per avere la tranquillità di guardare cosa succederà al Gewiss domenica sera. Dovessi scegliere un risultato preferirei una vittoria dei bergamaschi che ci consentirebbe, vincendo a Veneria, di mettere luce tra noi e l’Inter. Ma forse sto correndo troppo. Aspettiamo i fatti.