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Metti un Lukaku nel motore: quando segna lui, il Napoli vince sempre (Corsport)

Ha deciso lui la partita con la Fiorentina, sono cresciuti i tocchi totali in partita. Per la 12esima volta in doppia cifra, solo Lewandowski ha fatto meglio

Metti un Lukaku nel motore: quando segna lui, il Napoli vince sempre (Corsport)
Db Napoli 01/03/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku

Metti un Lukaku nel motore: quando segna lui, il Napoli vince sempre (Corsport)

Il Corriere dello Sport giustamente dedica una pagina a Romelu Lukaku e Fabio Mandarini ricorda che quando segna lui, il Napoli vince sempre.

Scrive il Corsport:

I sogni di un ragazzino di (quasi) 32 anni rifiorito a marzo guardando il mare dello scudetto e respirando l’aria di una terza giovinezza sono quelli di sempre: vincere, fare gol. La primavera napoletana di Romelu Lukaku, 10 gol e 8 assist nella terza vita con Antonio Conte, la prima al Napoli, è in realtà la stagione della maturità: per cinque partite ha inseguito la porta esattamente come la squadra ha inseguito la vittoria, e poi nel primo sabato di un mese già interessante ha ricominciato a vibrare contro l’Inter, la vecchia amica, e per finire s’è sbloccato con la Fiorentina. Una domenica fa. A dirla bene, l’ha decisa lui: la rete dell’1-0 da rapinatore e l’assist del bis per il compare Raspadori, più bello anche del colpo del vantaggio.

È arrivato in doppia cifra (10 gol) per la quinta volta in Italia su cinque campionati disputati con Inter (tre), Roma e Napoli; e per la dodicesima volta nei cinque tornei top d’Europa. Soltanto Lewandowski è riuscito a fare meglio con tredici.

Sono cresciute anche le cifre delle sue ultime partite: con la Viola sono stati 27 tocchi totali (di cui 6 in area), 4 passaggi decisivi, un gol e un assist.

Adani: «Lukaku sposta gli equilibri, anche da fermo. Fa la differenza in Serie A»

Lele Adani ha commentato a Viva El Futbol la prestazione del Napoli contro la Fiorentina, sottolineando l’impatto in campo di Romelu Lukaku.

«Io avevo detto che Lukaku poteva essere il giocatore più decisivo del campionato. Sposta troppo gli equilibri, sempre, anche da fermo. E’ quasi un giocatore che riporta tutto indietro il concetto di attaccante o di ritmo, o di interpretazione di gioco. Perché riesce ad essere utile oltre il gioco, la sua condizione, gli avversari, il sistema adottato… è semplicemente una differenza in questa Serie A. E’ andato in doppia cifra di gol per la dodicesima stagione nei top campionati europei, solo Lewandowski lo ha superato. Lukaku è un giocatore che non si scopre, né chi lo analizza, né chi lo allena, né chi lo marca, ma devi prendere atto di quello che mette in campo; va a creare sempre quel differenziale indipendentemente dal lavoro degli altri.

Ma parliamo anche del lavoro degli altri. Conte è stato numero uno quest’anno due volte: all’inizio, fino al mercato di gennaio, partendo pragmatico, con applicazione, inculcando lavoro e mentalità e diventando anche bello e prolifico; è stato in testa alla classifica, gli hanno mandato via il giocatore più forte e si è fatto male il sostituto [Neres]. Non per scelta, ma per esigenza, ha cambiato sistema con un mese di adattamento; ma da domenica scorsa il nuovo sistema lo ha fatto diventare performante, bello, offensivo, elastico e vincente. Ha giocato con l’Inter da vincente. Aveva detto “ci siamo anche noi”, non l’aveva mai detto e la dimostrazione è arrivata con la Fiorentina. E’ riuscito a mettere dentro Gilmour al posto di Anguissa, altro giocatore che fa la differenza; ha rimesso Buongiorno; ha rimesso Spinazzola in condizioni da nazionale; ha fatto fare l’esterno a tutta fascia a Politano; e ha trovato l’altro calciatore, ovvero Raspadori. Con Lukaku come pietra miliare e il nuovo sistema fluido e pericoloso, uniamo i due poli tra il belga e Conte, quando Antonio diceva “il Napoli c’è”, a marzo non solo c’è ma merita».

Adani ha aggiunto:

«Conte ha tenuto l’Inter incollata con Billing. Quel gol sarebbe il gol più importante della stagione, se il Napoli vincesse lo scudetto. Lui lo ha messo in campo, va in area con quattro giocatori, e fa gol Billing. E’ andato via Kvara e ha segnato Billing. Conte è un fenomeno, sembra uno rigido, ma l’apertura mentale che ha dato quest’anno… lui vorrebbe che si parlasse della modernità del suo calcio».

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