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Ora Giuntoli rischia, se n’è accorta persino la Gazzetta

Paginata con foto sua e di Koopmeiners. Titolone: Giuntoli bonus finiti. Il ds è sotto esame. Quantomeno sarà commissariato da Chiellini e Calvo

Ora Giuntoli rischia, se n’è accorta persino la Gazzetta
Giuntoli e Scanavino

Ora Giuntoli rischia, se n’è accorta persino la Gazzetta

Tanto tuonò che piovve. Anche la Gazzetta dello Sport si è accorta che Cristiano Giuntoli rischia. Certo lo scrive con quel garbo che non ha mai negato al direttore sportivo bianconero. Ma lo scrive. La pagina è ben confezionata. Titolone: Giuntoli bonus finiti con l’emblematica foto del ds con Koopmeiners il simbolo del mercato fallimentare. E poi l’altro titolo: “Juve senza la Champions il progetto è a forte rischio”. Sommario: “Il direttore tecnico verrà valutato in base ai risultati. Per l’estate Calvo e Chiellini per ampliare l’area sportiva”.

Ecco cosa scrive la Gazzetta:

«L’obiettivo minimo è la qualificazione alla prossima Champions», aveva sentenziato Maurizio Scanavino a luglio, alla presentazione di Thiago Motta. Accanto all’ad c’era Cristiano Giuntoli, che ha scelto il tecnico e costruito la nuova Juventus, con un mercato d’assalto tra estate e inverno: 13 giocatori con oltre 200 milioni spesi, che però non sono bastati per alzare il livello di competitività della squadra (lo scorso anno terza e con 7 punti in più dopo 29 giornate). Così anche Giuntoli è finito nel mirino, dei tifosi e della critica per ora, ma il suo lavoro sarà valutato attentamente pure dalla proprietà. E senza risultati rischia. Champions o non Champions, in estate pare inevitabile una riorganizzazione dell’area sportiva, con l’innesto di figure già interne al club, come Giorgio Chiellini e Francesco Calvo, da affiancare al dt per rendere più completa la struttura.

La discriminante è il quarto posto: Giuntoli ha un contratto lungo (fino al 2028) a 1,5 milioni di euro a stagione che lo tutela, ma come sempre nel calcio contano i risultati.

Giuntoli ha trovato una situazione economica complicata e ha contribuito in maniera rilevante ad abbassare i costi con cessioni e tagli al monte ingaggi, però i risultati non sono in linea con gli investimenti fatti per rinforzare l’organico.

«La Juventus ha dato troppo potere a Giuntoli. Nemmeno Boniperti comandava da solo» (Massimo Mauro)

«Un errore dare la Juventus in mano a Giuntoli. Nemmeno Boniperti aveva tutto questo potere». Massimo Mauro intervistato dalla Gazzetta dello Sport sulla crisi della Juventus e sul fallimento dell’accoppiata Thiago Motta-Giuntoli.

Lei era uno dei più ottimisti in agosto. Eppure…
«Salvo l’idea estiva di Giuntoli e Thiago Motta di voler provare a vincere con un gioco diverso, ma la realizzazione è stata un fallimento totale. La lezione è che alla Juventus bisogna assecondare di più la storia. Sarri ha vinto lo scudetto ed è stato mandato via dopo un anno; Pirlo è stato esonerato dopo il quarto posto e la doppietta Coppa Italia-Supercoppa. E ora Thiago non ha finito il campionato».

Si trovasse al posto di Giuntoli in questo momento?
«Sarei quello più deluso di tutti. Thiago Motta è stata una sua scelta e mandandolo via si è trovato a dover ammettere uno sbaglio. Però…».

Però…
«Penso che l’errore sia stato più di conduzione che di uomini».

Cosa intende dire?
«Che è stato dato troppo potere a un’unica persona. Giuntoli, di fatto, in questi mesi ha avuto tutta la Juventus in mano».

C’è chi dice che era dai tempi del presidentissimo Boniperti che non si vedeva alla Juventus un uomo solo al comando di tutto. Concorda?
«No. Neanche Boniperti comandava da solo e lo dico per esperienza personale. Era un presidente che si confrontava tantissimo con Trapattoni e anche con noi giocatori. Alla Juventus è sempre stato così: non c’è mai stata una persona sola che aveva tutto in mano. A prescindere dall’allenatore del futuro, la società andrà rinforzata».

Pensa a Chiellini?
«Sicuramente Giorgio è un uomo Juve e una persona di grande valore».

Tudor è stato ingaggiato come traghettatore, ma il grande sogno per il 2025-26 resta il ritorno di Conte in bianconero. Sensazioni?
«La Juve è la casa di Antonio, certo che lo vedrei bene. Ma Conte ha dimostrato di saper ottenere risultati un po’ ovunque in Italia e in Europa». 

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