Gilmour ha anche il piede. Ci voleva Okafor per mettere un pallone decente in mezzo. Raspadori serata grigia. Ottimo l’asse Rrahmani-Buongiorno

Le pagelle di Napoli-Inter 1-1, a cura di Fabrizio d’Esposito.
MERET. Ei fu siccome immobile sullo zero a uno, al di là della mirabilia del biondastro nerazzurro. È l’unico tiro in porta degli ambrosiani, perdipiù il più classico dei calci piazzati, una punizione. Poi, il nulla. Ed è per questo che il giovane Meret è ingiudicabile – senza voto
DI LORENZO. Il Napule va a destra in modo ossessivo e l’Eurocapitano, anche col tre cinque due, fa coppia fissa con Na-Politano non senza sfondare talvolta anche nella terra di mezzo. Sbaglia però vari passaggi e cross: un dettaglio decisivo in comune, ahinoi, con altri azzurri oggi. E che spiega perché a fronte di una partita dominata con furore, il Napule ha tirato pochissimo in porta – 6
RRAHMANI. Per fortuna, Amir torna in sé in uno snodo cruciale del campionato. Difende, comanda e gioca più palloni di tutti, ben novantuno. Non solo. In un caso scivola ma evita il peggio recuperando subito. Qualcuno ha visto Lautaro stasera? – 6,5
BUONGIORNO. Il Corazziere Sabaudo vanta un magnifico salvataggio sul predetto biondastro, l’unico nerazzurro periglioso visto al Maradona. Indi cancella e sovrasta sia Lautaro sia Thuram – 6,5
SPINAZZOLA. Quando la pelota rotola finalmente a sinistra, Zio Spina c’è sempre. Ed è da una sua incursione che origina una palla gol per Lukakone Nostro, deviata in extremis dal solito Bastoni – 6,5
OLIVERA dall’82’. Senza voto
McTOMINAY. Senza Zambo, Scott il Rosso resta l’unico mediano che offende senza pause e si conferma l’azzurro che fa più chilometri. Almeno due le occasioni che ha: al 18’ imbeccato da Lukakone Nostro e al 65’ con una cagliosa che Martinez riesce a respingere. Tuttavia, anche lui è sovente impreciso – 6,5
LOBOTKA. Il Caro Lobo e Billy the Kid sono la novità di giornata, l’ennesima del contismo che continua a sorprendere. I due piccoli azzurri si piantano nella terra di mezzo e vincono il duello coi temutissimi dirimpettai inzaghiani. A differenza dello scozzese, il Caro Lobo commette alcuni errori che potevano essere letali ma il discesone che conduce al pareggio di Billing azzera tutto – 6,5
GILMOUR. Oltre a quanto detto sopra, Billy the Kid ha un piede che si rivela fatato con quel lancio perfetto al 33’ per Lukakone Nostro, che poi tira al volo – 7
BILLING dal 79’. Il lungagnone Filippo aveva già fatto cose egregie col Como, facendo covare un retropensiero maligno: allora dove sta la fregatura, visto che il danese è arrivato a gennaio reduce da una lunga disoccupazione in Premier? Invece Billing non solo conferma le cose egregie di una settimana fa ma addirittura è l’uomo della gioia autoctona di stasera, che ci fa rimanere là sopra a un punto solo dall’Inter. Sarà la congiunzione astrale del nuovo mese, sarà la fortuna dell’esordiente al Maradona, sarà quel che sarà ma stasera diciamo in coro “I love Billing” – 7
POLITANO. Di questo passo, si candida a correre la maratona. Il pendolare Na-Politano, seppur da fatidico “quinto”, lì a destra gioca una moltitudine di palloni ma anche lui difetta nella precisione, soprattutto quando crossa. Peccato – 6
NGONGE dall’82’. Cirillo entra e mette subito una palla oscena nell’area, con l’esterno, anziché tentare un semplice passaggio. All’ultimo secondo potrebbe persino fare il due a uno, ma il mio pregiudizio contro di lui, per come appare abulico, mi fa pensare che Lukakone Nostro era liberissimo a due passi dalla porta. Insomma poteva passarla pure – 5
RASPADORI. Giacomino ha due enormi occasioni in potenza. Purtroppo una volta incespica, l’altra scivola. Gli tocca poi la palma dell’imprecisione sui calci da fermo per i numerosi corner sprecati – 5
OKAFOR dal 77’. Ci voleva l’esubero elvetico del Milan per mettere in mezzo una pelota come si deve all’ultimo minuto. Bravo – 6
LUKAKU. Pur circondato da Acerbi, Bastoni e all’occorrenza finanche Bisseck, Lukakone Nostro tira e fa tirare. Al punto che nel dopo partita, il suo mentore in panca lo battezza solennemente per un nuovo inizio nel segno del comando – 6,5
CONTE. La partita finisce, il Napule pareggia e l’Uomo Nuovo della rivoluzione si presenta sorridente ai giornalisti, dopo settimane in cui ha esibito una faccia cupa. Un sorriso felineggiante ché adesso, dice testualmente Conte, dobbiamo restare lassù attaccati come gatti. Il Conte ridens sa che l’Inter era l’ultimo valico da superare senza danni prima dell’ipotetica discesa delle prossime undici partite. Adesso è solo questione di volontà, secondo l’annuncio contiano. E la volontà (di potenza) nasce dalla pulsione del desiderio, per dirla filosoficamente col Superuomo nicciano. Che Conte abbia questa pulsione lo sanno anche le pietre delle città dov’è stato, tocca ai giocatori essere all’altezza del loro allenatore. Stasera l’Uomo Nuovo si è ripreso la sua squadra, stordita dal disimpegno aureliano di gennaio più che dagli infortuni, e il suo sorriso del dopopartita fa scattare una moratoria su polemiche, recriminazioni e timori per il futuro. Con l’augurio che il Duce Aurelio si nasconda e lasci il sogno allo stesso Conte, alla squadra, ai tifosi. Mettiamo le prossime undici partite in una bolla protettiva. Tutto il resto si vedrà – 8
ARBITRO DOVERI. Manca un rigore al Napule, a scelta – 4