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Perché Djokovic non ha firmato la class action del suo sindacato contro il tennis mondiale?

Se lo chiede il Paìs. Lui ha risposto così: “Ho ritenuto di non firmare la lettera perché voglio che altri giocatori si facciano avanti. Su alcune cose sono d’accordo, su altre no”

Perché Djokovic non ha firmato la class action del suo sindacato contro il tennis mondiale?
Londra (Inghilterra) 10/07/2024 - Wimbledon / foto Panoramic/Image Sport nella foto: Novak Djokovic ONLY ITALY

Da quando è stata annunciata la class action intentata dal sindacato dei tennisti PTPA contro i principali organi di governo del tennis mondiale, Novak Djokovic è rimasto zitto. Proprio lui che è di fatto il capo di quel sindacato. El Paìs giustamente si chiede: “Perchè non ha firmato quel documento?”.

Il serbo – scrive il giornale spagnolo – “sembra non volersi esporre questa volta alla ribalta”. L’ha detto lui stesso: “Ho ritenuto di non aver bisogno di firmare la lettera perché voglio che altri giocatori si facciano avanti. Sono nel comitato esecutivo, ma non ho alcun potere o influenza“. Come si dice in serbo “lancia la pietra e nasconde la mano”?

Il nome di Djokovic non figura tra i dodici firmatari della lettera inviata dalla Professional Tennis Players Association alle autorità degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Unione Europea. Ci sono in calce invece Nick Kyrgios, Anastasia Rodionova, Nicole Melichar-Martinez, Saisai Zheng, Sorana Cirstea, John Patrick Smith, Noah Rubin, Aldila Sutjiadi, Varvara Gracheva, Tennys Sandgren e Reilly Opelka.

Secondo Djokovic, “alcune delle parole” utilizzate nel testo “erano troppo forti”, anche se, a suo avviso, “il team legale sa cosa sta facendo e quale terminologia utilizzare per ottenere l’effetto desiderato”. E aggiunge: “Sinceramente, ci sono cose con cui sono d’accordo e altre con cui non sono d’accordo”.

Djokovic è entrato a far parte dell’Atp Player Council – il sindacato dei giocatori più istituzionale – nel 2008 e, dopo averlo lasciato nel 2010, vi è rientrato come presidente nel 2016. Poi nel 2020, ha creato la PTPA, che guida con il ceco Vasek Pospisil. L’associazione è sostenuta finanziariamente dal miliardario Bill Ackman, che ha pubblicamente sostenuto il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca.

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