Dalle parti di Elkann si è scelto la strada della ritirata per meglio comprendere chi è che agitasse i venti. I danni non sono riparabili in nove giornate

Perché la Juventus dovrebbe prendere Mancini ipotecandosi il futuro? Può restare Thiago Motta
Ci sono strani venti incrociati sulla Juventus. Al gruppo Gedi, in silenzio, stanno studiando il flusso delle notizie per comprendere le fonti dello sciame informativo che ha accreditato Roberto Mancini come prossimo allenatore del club. Addirittura è stato ipotizzato un cambio in corsa con l’ex ct (o Tudor) che accetterebbe di fare il traghettatore nelle restanti nove giornate di campionato e al Mondiale per club (perché, a quanto pare, il prossimo tecnico non vuole mettere la faccia sul Mondiale per club). Ma con la riconferma in caso di quarto posto. Ora la domanda è: perché mai la Juventus dovrebbe ipotecarsi il futuro quando è alle porte una rivoluzione all’insegna della juventinità? (Ve l’abbiamo raccontata qui). Rivoluzione che chiuderebbe la parentesi di Thiago Motta e secondo i beninformati anche quella di Cristiano Giuntoli.
La Juve non ne sta uscendo bene. Ma forse dalle parti di Elkann si è volutamente scelto la strada della ritirata per meglio comprendere chi è che agitasse i venti. Proseguire con Motta sarebbe la scelta più saggia. Ormai i danni sono stati fatti. Il disastro è sotto gli occhi di tutti. Nemmeno Marcello Lippi in nove giornate invertirebbe la direzione. Alla Juventus stanno comprendendo che è meglio continuare a organizzare il futuro anziché continuare a sperperare risorse – economiche e mentali – per provare a raddrizzare una barca che è ormai alla deriva. Magari, non si sa mai, il quarto posto potrebbe essere raggiunto lo stesso in queste condizioni. Ma sarebbe autolesionisti – questo è il ragionamento – cominciare a farsi male anche per la prossima stagione.