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Presagi: andare ai Mondiali non sarà facile. Non raccontiamoci la bugia che è stato un bel pareggio (Corsera)

Il racconto di Roncone: Spalletti ha rinunciato ai suoi progetti tattici visionari ma non basta. Il giallo a Gatti è stato per dirgli: qui si gioca a calcio non a rugby

Presagi: andare ai Mondiali non sarà facile. Non raccontiamoci la bugia che è stato un bel pareggio (Corsera)
Italy's forward #07 Matteo Politano gestures next to Italy's head coach Luciano Spalletti during the Nations League quarter final first leg football match between Italy and Germany at the San Siro Stadium in Milan, on March 20, 2025. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Presagi: andare ai Mondiali non sarà facile. Non raccontiamoci la bugia che è stato un bel pareggio (Corsera)

Germania-Italia 3-3 raccontata da Fabrizio Roncone per il Corriere della Sera. Il primo tempo horror (3-0) con quel gol figuraccia mondiale e il secondo almeno giocato con orgoglio (3-3). Ma la realtà del calcio italiano resta triste e deprimente.

Scrive Roncone (qui ovviamente riportiamo qualche stralcio):

Presagi: andare ai Mondiali non sarà facile. Dobbiamo prepararci ad attraversare un girone di qualificazione pieno di insidie. Però, guardate: il problema non è Haaland, che ci aspetta con la sua Norvegia. Il problema siamo noi. È dentro di noi, è il nostro calcio tremendamente modesto. Con la Germania pareggiamo una partita intensa, confusa, anche emozionante, ma tragicamente sbagliata per tutto il primo tempo.

Sarà dura andare ai Mondiali

Gatti va a uomo sul delizioso Musiala. Lo punta: e lo aggredisce, spesso falciandolo. L’arbitro, ad un certo punto, dopo l’ennesima randellata, è costretto ad ammonirlo e, mentre gli fa vedere il cartellino giallo, ha l’aria di dirgli: ragazzo, qui giochiamo a pallone, non a rugby.

Maldini ha preso il posto di Raspadori, che a Milano era stato, letteralmente, inutile. E che qui è in panchina: lo facciamo entrare? Siamo messi così. È tutto il calcio italiano ad essere messo così. Lo sa bene, Spalletti. Ha clamorosamente sbagliato la formazione iniziale, d’accordo.

Ma è evidente che anche Spalletti, una volta rinunciato ai suoi progetti tattici visionari, e dentro un calcio più elementare, ha a disposizione un materiale umano non di alto livello (eufemismo). Chissà cosa dice ai suoi, nell’intervallo. Forse gli urla che si stanno facendo prendere a pallate.

E allora che dobbiamo pensare, adesso: è stato un bel pareggio? No. Abbiamo tutti visto troppo calcio per raccontarci una bugia così.

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