La Germania vince in rimonta 2-1 quasi col minimo sforzo. La Nazionale si impegna ma non basta. Troppa differenza di qualità. Tonali da urlo. Paura per Calafiori

Quando il gioco si fa un po’ più duro, l’Italia perde
Non si può nemmeno dire che l’Italia abbia giocato male, anzi. Ma la differenza è innanzitutto psicologica, di atteggiamento. Nella prima delle due sfide di Nations League la Nazionale di Spalletti gioca con quell’ansia di dover recuperare il divario. Si applica. Produce gioco con intensità. Ma la qualità è quella che è, soprattutto davanti. Anche Raspadori, nella ripresa, si è divorato la rete del 2-1 (assist di Tonali). La Germania invece giochicchia, trotterella, produce la ragnatela di passaggi. Consapevole che prima o poi, il golletto lo segnerà. In questo caso i golletti. Due. Tutti e due su colpo di testa, nella ripresa, rimontando il gol di Tonali del primo tempo. Quasi come se fosse una formalità. Anche se non è stato proprio così.
Gli aspetti positivi ci sono. Tonali innanzitutto e sopra tutto e tutti. La Premier, quando hai le capacitò per riuscire a giocare, ti migliora. Tonali ha sfoderato una prestazione sontuosa. Non ha sbagliato quasi nulla. Ha segnato. Ha chiuso. Ha rilanciato l’azione. Ha servito assist. Nettamente il migliore degli azzurri.
I gol incassati sono arrivati entrambi su colpo di testa, entrambi su calcio da fermo. La difesa ovviamente perfettibili, soprattutto sul gol del pareggio. La Nazionale ha comunque mostrato tanti aspetti positivi. È un’altra squadra rispetto a quella inguardabile degli Europei. La Germania, probabilmente, nonostante le assenze e una formazione non pienamente comprensibile di Nagelsmann, ci è superiore. E infatti ha vinto 2-1 a Milano quasi col minimo sforzo. Il ritorno a Dortmund domenica sera. Paura nel finale per il ginocchio di Calafiori.
p.s. che vergogna i fischi all’inno della Germania.