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Sabatini: «La lite con la mamma di Rabiot, Massara si vergognava di tradurle tutti gli insulti che le dicevo»

Alla Gazzetta: «È Adrien l’unico vero rammarico, tutta colpa di sua madre. Il fallimento di Motta alla Juve? Un allenatore deve saper comunicare con i giocatori»

Sabatini: «La lite con la mamma di Rabiot, Massara si vergognava di tradurle tutti gli insulti che le dicevo»
Mv Bologna 15/12/2019 - campionato di calcio serie A / Bologna-Atalanta / foto Massimiliano Vitez/Image Sport nella foto: Walter Sabatini

Sabatini: «La lite con la mamma di Rabiot, Massara si vergognava di tradurle tutti gli insulti che le dicevo»

Walter Sabatini intervistato dalla Gazzetta per i suoi settant’anni.

Il giocatore che avrebbe voluto avere con sé?
«L’unico vero grande rammarico è Rabiot, tutta colpa di sua madre, Veronique. L’anno prima il Psg mi aveva dato più di 30 milioni per Marquinhos, non potevo portarlo via a zero. Quando lei lo ha saputo è impazzita. Odiava il Psg, ma forse voleva pure i soldi dell’indennizzo, oltre ai 3 milioni di commissione. Ricordo Massara che traduceva, ma si vergognava di riversarle tutti gli insulti che le dicevo».

Motta ha fallito alla Juve. Se lo spiega?
«A Bologna aveva giocatori asserviti al progetto, in un contesto familiare. Appena ha avuto una voce fuori dal coro, è saltato tutto. Un allenatore non deve essere simpatico ai giocatori ma deve saperci comunicare. E non solo con gli ordini».
 
La gioia che l’ha fatto sentire più vivo?
«Il record delle dieci vittorie consecutive con la Roma mi ha esaltato. Mi sono sentito a mio agio, un regalo alla gente. C’era da poco Rudi, mi “prendevano per il culo” tutti. Ricordo i messaggi: “Abbiamo preso il sergente Garcia”. Ma ero sicuro che avrebbe fatto bene e ho avuto ragione».

C’erano Alisson e Salah: storia del Liverpool.
«Alisson è ancora incazzato con me, non ha mai capito. All’inizio l’ho protetto, doveva migliorare nei posizionamenti e nella lettura delle partite. E poi i portieri brasiliani qui li abbiamo sempre bruciati tutti. Gli preferivo Szczesny per questo e lui non lo accettava. Su Salah vi voglio dire invece una cosa. A volte non ho preso un giocatore perché dopo averci cenato capivo che era un cretino. Con Salah è stato tutto l’opposto. Andai a Londra 3-4 volte, lo incontravo dopo le 19 per il Ramadan, quando poteva bere. E mi sono trovato davanti un uomo vero, pieno di valori, pronto al sacrificio». 

Sabatini: «Kvaratskhelia lo avrei già venduto, si trovano tante alternative a metà prezzo» (gennaio 2025)

Il direttore sportivo Walter Sabatini si è espresso in merito alle voci di mercato sul possibile addio di Khvicha Kvaratskhelia già in questo mese. Il georgiano del Napoli pare voglia approdare al Psg.

Le dichiarazioni dell’ex ds della Salernitana a Radio Kiss Kiss Napoli:

«La bilancia pende sempre per l’eventuale plusvalenza della cessione di Kvara. Da dirigente sinceramente non ci penserei due volte, mi spiace per i tifosi, ma so quanto è difficile portare avanti il carro calcistico. De Laurentiis è bravissimo a gestire il suo Napoli, da direttore sportivo direi di non pensarci due volte nel concludere questa operazione. Il mercato calcistico offre tante soluzioni alternative a metà di quella cifra di cui sento parlare dell’eventuale cessione di Kvara al Psg. Conte prenderà in mano la situazione e farà tutte le riflessioni. Io il giocatore lo avrei già venduto capisco anche che il mio allenatore possa essere scontento, però il mio allenatore credo anche che non sarebbe contento di averlo al 30%, lo stato d’animo influisce sulle prestazioni. Sono giocatori adrenalinici e quindi averli infelici non sarebbe giusto. Se si va in mercati internazionali tipo il Portogallo, si trova facilmente la soluzione».

Il georgiano salterà il match di campionato tra Napoli e Verona

Arriva il bollettino medico del Napoli. Politano si è allenato in gruppo, e quindi presumibilmente è arruolabile per il match di domenica sera contro il Verona al Maradona. Per Kvara invece terapie perché è ancora alle prese con l’affaticamento muscolare. Affaticamento, aggiungiamo noi, che evidentemente dura da una settimana visto che gli ha impedito di partecipare alla trasferta di Firenze. Ci pare che non siano altre parole da aggiungere.

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