Al Mundo Deportivo: «Il Barça ha un gruppo di ragazzi giovani forti, devono pensare a crescere con la giusta mentalità. Yamal come Messi? Ancora troppo presto».

L’ex tecnico Arrigo Sacchi, in un’intervista al Mundo Deportivo, si è mostrato lusingato nel paragone del suo Milan con il Barcellona di Hansi Flick.
Sacchi: «Il mio Milan era padrone del calcio, il Barcellona di Flick gli somiglia»
Sono passati quasi quattro decenni, ma la sua filosofia è ancora valida nel calcio di oggi. Qual è stato il segreto di quel Milan che ha segnato un prima e un dopo?
«Abbiamo cercato di vincere molto e lo abbiamo fatto con un’ottima squadra e calciatori che hanno giocato un ottimo calcio. In quel Milan tutto è iniziato con gli attaccanti, che erano sempre forti nei duelli e pressavano molto alti contro la difesa avversaria, anche i centrocampisti facevano un gran lavoro e questo permetteva alla difesa di alzarsi. Abbiamo vinto molto con quel Milan. Eravamo i padroni del calcio».
Nel suo Milan era Franco Baresi che guidava la linea del fuorigioco e Tassotti, Costacurta e Maldini lo seguivano alla perfezione. Al Barça, un veterano come Iñigo Martínez, 33 anni, e un ragazzino come Pau Cubarsí, che ha solo 18 anni, dirigono la centrale. Come li vedi?
«Mi piace molto Cubarsí. Il Barcellona ha un gruppo di ragazzi molto giovani e amo la loro filosofia di gioco. Giocano un bel calcio. Se sono giovani è normale che a volte possono capitare giornate in cui si commettono errori più o meno “gravi”, ma ci sono calciatori che possono solo migliorare. Devono pensare a crescere, se pensano che tutto sia già fatto, non è una buona strada per loro. È importante che siano calciatori con la giusta mentalità».
Nell’ultimo anno Lamine Yamal, a 17 anni, è stato già paragonato a Leo Messi…
«È un ottimo giocatore, ma è ancora troppo presto per questi paragoni».
Come esperto di calcio, quale consiglio daresti a questa nuova generazione?
«Nel corso della mia carriera da allenatore, nel mondo del calcio ho visto tanti giovani con ottime qualità, che hanno iniziato a giocare molto bene ma alla fine non sono diventati delle star. Tutti dovrebbero avere umiltà in ogni aspetto. E quelli che sono già molto bravi, devono pensare a migliorare ancora di più».