L’ex allenatore del Napoli: «Il Mondiale per club? È un torneo che finirà quando altre squadre sono in ritiro, di cosa stiamo parlando»

Maurizio Sarri si è concesso alla stampa per una lunga chiacchierata a margine della premiazione della Panchina d’Oro andata in scena oggi pomeriggio. L’ex allenatore di Napoli, Juve e Lazio – tra le altre – si è soffermato su numerosi argomenti, cominciando dal racconto del suo periodo lontano dal calcio giocato. Sarri ha confessato di aver votato per Thiago Motta.
Le parole di Maurizio Sarri
Di seguito un estratto dell’intervista di Sarri riportata dai colleghi di Tuttomercatoweb: «Sto bene, questi momenti li vivi cercando di sfruttare il tempo per aggiornarti, per studiare qualcosa, i giocatori. All’estero sto vedendo una tendenza a far giocare più giovani rispetto all’Italia, per tanti motivi. È importante conoscere questi giovani, sto vedendo giocatori di grande prospettiva».
Un commento su Germania-Italia?
«Alla fine siamo stati in partita con una squadra forte. In questi 180 minuti, siamo mancati nei primi 45 di ieri e ci sta contro una squadra che gioca a un ritmo raro. Era chiaro che non potevano continuare così, nel secondo tempo siamo stati bravi a metterci una pezza, che non è bastata per andare oltre. Non penso che la Nations League sia così importante per noi. È più importante avere la sensazione che molto probabilmente siamo nelle condizioni di poter aprire un buon ciclo».
L’Inter di Simone Inzaghi vincerà lo scudetto?
«La Panchina d’Oro è un premio strano, si riferisce alla stagione 2023/2024, ma in realtà succedono tante cose fino alle votazioni. Le votazioni sono state diverse rispetto a quelle che sarebbero state otto mesi fa: Thiago Motta (Sarri ha confessato di aver votato per lui, ndr) avrebbe avuto grandi possibilità di vincere questo trofeo, perché probabilmente il Bologna è stata la squadra più divertente dello scorso campionato. Poi è andata a chi ha vinto lo scudetto e va bene lo stesso».
Gasperini ha mandato la sua solidarietà. Cosa pensa di quello che è successo tra la Juve e Motta?
«Nel momento in cui i risultati non vengono e la squadra lascia brutte sensazioni, vengono prese certe decisioni. Per capirle a fondo bisognerebbe essere dentro, vivere dentro la società. Da fuori rischi sempre di dire qualcosa che poi non corrispondere alla verità».
Ma si aspettava queste difficoltà?
«Io l’ambiente lo conosco molto relativamente. Quello che conoscevo io non c’è più, direttore e presidente sono diversi, Pavel (Nedved, ndr) non c’è più. Sicuramente è un ambiente che pretende tantissimo. Ma da fuori si rischia di dire solo stupidaggini».
Dove rivedremo Sarri in panchina? Italia o estero?
«Non lo so. Ho bisogno di una chiamata, e ho bisogno che mi dia forti motivazioni e sensazioni».
L’Inter può battere il Bayern Monaco?
«Sarà una partita sul filo dell’equilibrio, tra due squadre molto forti. Può deciderla un episodio, io un favorito netto non rischio a vederlo. L’Inter ha le possibilità, è uno scontro difficile: la vedo da 50 e 50. Sono due squadre molto forti».
Dobbiamo avere paura di Haaland e della Norvegia?
«No. Non penso che sia un girone estremamente problematico, poi è chiaro che a livello internazionale puoi trovare problemi in tutte le partite. Però anche vedendo le ultime due gare, pur non avendo passato il turno, penso che si sia cresciuti».
Ha ricevuto qualche chiamata da una federazione estera?
«Come ho detto, mi interessano solo quelle che mi daranno forte sensazioni. È inutile pensare a quelle fatte, vuol dire che non rispettavano a questi requisiti».
Guarderà il mondiale per club?
«Io ho detto delle cose sui calendari e sono stato fatto passare per uno che si lamenta, ora le dicono tutti. Che qualcosa non va se ne sono resi conto tutti: io l’ho detto per prima e sono passato per quello che rompeva i coglioni. È un torneo che finirà quando altre squadre sono in ritiro, di cosa stiamo parlando».