In conferenza: «Domani ci vuole gente in mezzo al campo che va a finire in area di rigore e fa gol. Abbiamo a che fare con una Nazionale forte e dobbiamo anche inventarci qualcosa»

Luciano Spalletti, commissario tecnico dell’Italia, presenta in conferenza stampa la sfida contro la Germania di Nagelsmann, ritorno dei quarti di finale di Nations League a Dortmund.
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Spalletti: «Ci vuole gente in mezzo al campo che va a finire in area di rigore»
«Serve un’impresa perché partiamo da un risultato di svantaggio ma serve soprattutto una prestazione come quella che abbiamo fatto. Non dobbiamo inventarci cose impossibili. Come ci aspettavamo loro sono una squadra forte. Noi abbiamo fatto quello che dovevamo fare, e se riusciremo a ripeterci sono sicuro che si può fare risultato».
Possibile Bastoni laterale o anche giocare senza lui?
«Bastoni gioca, metterlo più laterale significa metterlo sul divano di casa sua, all’Inter lo fa. Ci ho parlato, secondo me lui ha fatto molto bene in quella posizione, sa costruire, sa entrare palla al piede. Buongiorno uguale, ora gioca a quattro ma ha giocato in quella posizione lì. Bisognerebbe farli coesistere anche quando c’è Calafiori».
Zaccagni come Politano?
«Sì, può farlo anche lui. Lui è l’attaccante esterno da 4-2-3-1, da 4-3-3, ora si è migliorato in questa fase di gioco entrando dentro il campo perché nel suo club ha un terzino che spinge e a cui lui deve lasciare spazio. Ma ha dieci minuti di allenamento, per cui la vedo rischiosa farlo iniziare. Magari farlo entrare dopo, quando ci sarà bisogno di qualità o di un cambio di passo, lui è perfetto».
Domani c’è la possibilità di vedere due punte vere, Kean-Lucca ad esempio?
«Si può anche fare. Perché è sicuramente nelle qualità della somma dei nostri calciatori. Vista la partita, penso che inizialmente sia meglio uno che fa il lavoro di raccordo fra i due settori e ne abbiamo diversi. Siccome la vogliamo vincere, poi se li fai tutti e due subito, c’è il rischio che in caso di forcing finale ci manchi un cambio potenziale».
Arrivato il tempo di Maldini titolare?
«Perché no? Ha fatto vedere di essere un calciatore di livello top. Ha solo bisogno di macinare minuti in partite importanti. Lui è uno di quei 2/3 giocatori che può occupare quella posizione da trequartista o seconda punta, perciò è compreso nelel possibilità».
Tra Ricci e Rovella, possono giocare insieme?
«Per i centimetri, guardando uno scenario mondiale, più se ne hanno e meglio è. Questi atleti vengono sempre più muscolosi, più alti, più tosti caratterialmente. Quando abbassi la fisicità sei vulnerabile sotto diversi aspetti. Uno sbagliatelo calciatore, tutti tutti non si possono dire anche e perché la formazione degli altri non la sappiamo. Si può giocare in più modi e per il futuro abbiamo più soluzioni per mettere quei centimetri che si patiscono in queste partite. Domani ne gioca uno soltanto perché ci vuole gente in mezzo al campo che va a finire in area di rigore e fa gol».
Cosa serve in più domani?
«Sapevamo di avere di fronte una squadra forte… Io in vita mia ho nascosto tante sconfitte e non ho voluto trattarla qualcosa di simile perché abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, c’è solo da cambiare qualche episodio e riuscire a determinare anche singolarmente. Anche domani conterà tutto, il collettivo, perché conterà molto la squadra».
Per Collovati s’è persa un po’ la marcatura e uomo. Sei d’accordo?
«Se tiri la pallata davanti i difensori avversari sono sempre avvantaggiati. Nell’evoluzione del calcio ti vengono addosso e ti impone di trovare soluzioni differenti, la chiamano costruzione. Perché se riesci a uscire poi trovi anche spazi interessanti…».
Queste soste sempre più brevi quanto sono difficili da gestire? Come sta Frattesi?
«Più che altro sono i tre giorni precedenti perché poi dopo ti rimangono tante cose che hai visto durante la prima partita. Hai delle analisi prese dalla partita precedente, è tutto più diretto e reale. Magari nella prima partita un paio di giorni in più avrebbero fatto comodo. Ma è per tutti così: la differenza la fa il mantenere il livello di attenzione e qualità, anche durante la partita. Frattesi sta bene per quello che ho potuto vedere, poi ho visto anche che ha giocato poco. Solo la partita può dire se è in grado di giocarla bene dall’inizio, fa parte delle valutazioni. Noi abbiamo a che fare con una Nazionale forte e dobbiamo anche inventarci qualcosa».
Come sta Politano dopo la sostituzione di giovedì?
«Politano sta bene. Io l’ho tolto perché in quel momento lì c’era bisogno di qualche centimetro in più, ci ho messo mano credendo di far bene. L’ho tolto perché aveva strappato e rincorso molte volte, è bravo a fare quel ruolo anche se non è proprio il suo. Sulle scelte io penso che domani ci sarà da stare in partita all’inizio, ci sarà da mantenerla viva e poi da metterci mano ancor più pesantemente durante il match. Però l’importante è l’impatto che avremo in questo stadio qui e magari ricordandoci sempre che l’Italia non è solo una squadra di calcio, ma la Nazionale. Si va a giocare a muso contro chiunque avversario, contro qualsiasi tipo di squadra. A viso aperto».